25 Febbraio: manifestazione nazionale NO TAV.

 

Appello della Federazione Anarchica Italiana per la manifestazione nazionale NO TAV del 25 Febbraio, tratto dal sito anarres-info:

“Sabato 25 febbraio si svolgerà una marcia No Tav da Bussoleno a Susa. Il percorso è quasi il medesimo del 16 novembre 2005, quando lo sciopero generale paralizzò la Valle Susa. Da allora il ritmo della lotta è cambiato molte volte, attraversando molti valichi difficili, salite erte erte, discese a precipizio.
Nel 2005 tutto era nuovo, facile come la scoperta della vita che si apre, difficile come ogni volta che si fa qualcosa di non saputo. Aurorale. Si vinse e non si credeva che fosse vero, si vinse di slancio, gettando il cuore oltre l’ostacolo e trovandosi poi in tanti a fare la strada giusta. Se si fosse ascoltato il cuore, quel cuore che batteva al ritmo della lotta popolare, dopo la rivolta del dicembre, non ci si sarebbe fermati. Cominciava il walzer delle poltrone: il movimento ha detto “no” agli amministratori che volevano il tavolo di trattativa offerto da Berlusconi. Ma dire “no” non basta. Bisognava restare in strada, non mollare: il governo aveva paura delle barricate, dei blocchi, della gente che spontaneamente aveva risposto alla violenza e all’occupazione militare.

Dopo sei anni, di tavolo in tavolo, il gioco degli inganni è andato avanti, tra walzer e giravolte, per logorare, sedurre, comprare. A maggio la parola è tornata alle armi. Quasi dieci mesi di lotta, giorno dopo giorno, notte dopo notte.
Ci sono state le giornate di resistenza, i cortei, assemblee e mille incontri, cibo condiviso, la solidarietà di uno sguardo scambiato a metà notte mentre ci si incrocia su per il sentiero, tra un turno di guardia e l’altro. Ci sono stati i cortei dei tutti quanti e le giornate alle reti. Le botte, gli arresti, i gas che mozzano il respiro, la violenza dei media scatenati. Hanno provato a dividerci ma non ci sono riusciti. I buoni e i cattivi, gli ingenui valligiani e i guerriglieri venuti da fuori, quelli con la bandiera e i black bloc sono rimasti incastrati nelle penne malevole di certi giornalisti.

A dicembre un corteo di tutti quanti, aperto dai bambini, ha bloccato dell’autostrada per oltre 14 ore. È stato un passaggio importante. Gli attivisti di tutti i giorni ci hanno creduto poco, attratti magneticamente dalle reti della Val Clarea, dal catino militarizzato predisposto dallo Stato per dare la propria prova di forza. La gente invece ci ha creduto. Lo ha sancito in assemblea e lo ha realizzato con semplicità e determinazione l’8 dicembre.
Un primo passo di un sentiero che bisognerà allargare nei mesi a venire.
Il governo ha scelto con cura il luogo dove sferrare l’attacco e aprire una guerra di posizione e di logoramento: una zona isolata, difficile da raggiungere, dove si può gasare come in guerra e poi raccontare che i No Tav sono violenti.
Hanno dimostrato di aver imparato la lezione del 2005. Hanno puntato sui gas e le recinzioni. Un procuratore di stretta osservanza “Democratica” come Caselli si è assunto il compito di distribuire centinaia di denunce, decine di fogli di via, ordinare perquisizioni ed arresti.
Il governo teme una rivolta che dilaghi da Torino all’alta Valle, teme che si ripetano gli scenari del 2005. Se in ogni paese sorge una barricata, se i blocchi si moltiplicano, la situazione diventa ingovernabile.
Le truppe e la violenza potrebbero non bastare più, perché trattare le questioni sociali come affari di ordine pubblico è facile, finché il dissenso, per quanto ampio, si concentra nell’assedio al fortino della Maddalena.

È tempo di rendere loro la vita difficile. È tempo che la lotta popolare riprenda il suo ritmo. Il ritmo di chi si mette di mezzo, scegliendo da se i luoghi e i tempi. Il ritmo di chi non delega a nessuno, soprattutto a chi gioca anche oggi il walzer delle poltrone sulla pelle di tutti.
La Procura ha paura della Libera Repubblica della Maddalena, ne cita l’autonomia, la partecipazione, la libertà.

Costruiamo Libere Repubbliche ovunque
, luoghi dove la comunità resistente si incontra e costruisce quello spazio altro che tanto intimorisce chi difende chi lucra sulle vite di noi tutti.

Su questi contenuti saremo alla marcia da Bussoleno a Susa il 25 febbraio con uno spezzone rosso e nero.

 

Info logistiche.

Per chi fosse interessato alla partenza collettiva in auto da Torino appuntamento in corso Palermo 46 alle ore 10.
Il corteo partirà da Bussoleno alle 13. Puntuale. Probabilmente anche in anticipo
Suggeriamo a chi viene di usare pullman e auto e non il treno, perché le Ferrovie non aumenteranno le carrozze e c’è il serio rischio di non riuscire a prendere il treno verso la Val Susa da Torino.A Bussoleno si può parcheggiare in piazza del mercato.
Il punto di riferimento per lo spezzone dell’anarchismo sociale è un banchetto informativo che piazzeremo alla partenza.
Per il ritorno da Bussoleno a Susa ci saranno alcune navette, oltre all’autogestione tra i vari autisti

Federazione Anarchica Torinese
Info: fai_to@inrete.it – 338 6594361″

Aggiornamenti sui/lle detenuti/e NO TAV.

Il sito Informa-Azione ha diffuso nuove notizie ed aggiornamenti sulla situazione di alcuni/e degli arrestati/e del 26 Gennaio a seguito dell’operazione repressiva contro il movimento NO TAV:

“Giornate di solidarietà e di protesta, dentro e fuori le carceri. In concomitanza con il presidio del 7 febbraio sotto la galera di Torino, alcuni prigionieri No Tav hanno manifestato contro il sovraffollamento e le condizioni detentive rifiutandosi di rientrare nelle proprie celle. Pare che altri ammutinamenti si siano verificati nei giorni precedenti. La rappresaglia dei carcerieri non si è fatta attendere, concretizzandosi nel trasferimento di alcuni compagni. Per ora siamo a conoscenza dello spostamento di Tobia nel carcere di Cuneo, di Luca a Ivrea, di Mambo ad Alessandria. di Giorgio a Saluzzo e di Jacopo ad Alba.
Gabriela è la compagna a cui sono state riservate le peggiori condizioni detentive: un letto infestato da parassiti e l’impossibilità di effettuare colloqui.

Nel frattempo, le udienze per il riesame delle misure cautelari si stanno svolgendo scaglionate su più giornate e comunichiamo gli esiti per ora disponibili:

In seguito al riesame del 7 febbraio, Federico Guido e Zeno Rocca sono stati trasferiti ai domiciliari; mentre per Giorgio Rossetto e Luca Cientanni è stata confermata la detenzione in carcere. Apprendiamo che Luca, forse in seguito alle proteste contro le condizioni detentive effettuate nel carcere di Torino, è stato spostato presso la casa circondariale di Ivrea.

Aggiornamenti:

Tobia Imperato è stato trasferito presso il carcere di Cuneo:
C.C. via Roncata 75 – 12100 Cuneo

Luca Cientanni è stato trasferito presso il carcere di Ivrea:
C.C. corso Vercelli 165 – 10015 Ivrea (To)

Matteo Grieco “Mambo” è stato trasferito presso il carcere di Alessandria:
C.R. San Michele – Strada Statale 31 – 15100 Alessandria

Giorgio Rossetto è stato trasferito presso il carcere di Saluzzo:
C.R. – loc. Cascina Felicina via Regioni Bronda 19/b – 12037 Saluzzo (CN)

Jacopo Bindi è stato trasferito presso il carcere di Alba:
C.C. di Alba – Via Vivaro 14 Loc.Toppino – 12051 Alba (CN) “.

Quella che segue é la lettera inviata da Tobia Imperato e Giorgio Rossetto riguardo le proteste che hanno poi causato il loro trasferimento:

 “A tutti i compagni/e
Vogliamo farvi sapere che ieri, mentre si svolgeva il concerto davanti al carcere, noi abbiamo dato corso a una protesta contro le pesanti condizioni di agibilità interna.
Al detenuto spettano, per disposizione ministeriale, 4 ore d’aria. In più sono concesse 2 ore di socialità, in cui i detenuti dovrebbero, appunto, socializzare tra loro.
Fino a poco tempo fa in queste ore venivano aperte le celle e si poteva passeggiare nel corridoio o, volendo, entrare in un’altra cella. Ultimamente ci fanno uscire e, dopo un quarto d’ora, ci fanno entrare nelle celle in cui vogliamo stare.
In questi giorni d’emergenza freddo è impossibile uscire all’aria anche perchè i cortili sono invasi dalla neve e non si sono attrezzati con scarpe adatte. Se non vai all’aria ti obbligano a stare chiuso in cella.
Ieri sera, nella nostra sezione le condizioni sono state inasprite. Invece di aprire tutte le celle contemporaneamente venivano aperte una alla volta, ti portavano alla cella che volevi e ti richiudevano nuovamente.
Quando ci hanno aperto noi (Tobia e Giorgio) siamo rimasti in corridoio rifiutando di farci nuovamente rinchiudere. Allora han provato a metterci contro gli altri, dicendo che fino a quando noi eravamo in corridoio non avrebbero più aperto a nessuno. Dopo esserci consultati con gli altri detenuti, abbiamo deciso di non desistere.
Dopo un po’ di minacce, hanno chiamato la squadretta, composta da mezza dozzina di agenti nerboruti, con il chiaro intento di intimidirci. Al nostro netto rifiuto di rientrare in cella, ci hanno presi di peso e sbattuti dentro, senza però usare violenza.
Dopo una decina di minuti siamo stati convocati dal Direttore che, con modi gentili e molto paternalismo si lamentava che era la terza protesta di questo tipo che avevano messo in atto.
Noi, dopo aver precisato che non volevamo favori ne privilegi personali, abbiamo presentato a nome di tutti i detenuti della sezione una serie di richieste di agibilità minima.
Il direttore ha risposto che ci avrebbe riflettuto sopra e ci avrebbe fatto sapere.
Adesso stiamo valutando il da farsi.
Come i banchieri cercano di far pagare la crisi ai lavoratori, in carcere si cerca di far pagare il sovraffollamento ai detenuti. Vengono progressivamente ridotte le dotazioni (detersivi, carta igienica, ecc.) e, con la scusa di maggiori difficoltà di gestione, gli spazi di agibilità.

La lotta non si fermerà.

I Detenuti del 26 gennaio 2012
Giorgio e Tobia”

La risposta solidale di chi é fuori non si é fatta attendere nemmeno stavolta: Domenica 12 Febbraio alle ore 14:00 sono previsti presidi in contemporanea sotto le carceri nelle quali sono stati spostati i/lle compagni di cui sopra. E intanto si avvicina la data della manifestazione nazionale del 25 Febbraio.

Un blog a sostegno dei/lle NO TAV colpiti dalla repressione.

È nato il blog “NO TAV LIBERI“, a sostegno degli/lle arrestati del 26 Gennaio scorso. Il blog contiene informazioni sulle iniziative di solidarietà, gli indirizzi dei/lle detenuti/e ed aggiornamenti sulla loro situazione. Altre informazioni tra le più aggiornate su comunicati di solidarietá ed azioni dirette si possono trovare soprattutto sul sito Informa-Azione. Un’altro sito informativo che vale la pena di consultare é “La Valle che Resiste“.

Indirizzi degli/e arrestati/e NO TAV.

Il sito Informa-Azione ha pubblicato gli indirizzi dei/lle compagni/e arrestati/e a seguito dell’operazione repressiva nei confronti del movimento NO TAV scattata la mattina del 26 Gennaio scorso. Gli indirizzi sono soggetti a variazione, perció consiglio di visitare la pagina in questione sul sito di Informa-Azione per eventuali aggiornamenti. Ecco gli indirizzi:

 TORINO – Carcere Lorusso Cotugno – via Pianezza 300 – 10151 Torino

Gabriela Avossa
Matteo Grieco
Giorgio Rossetto
Giuseppe Conversano
Jacopo Bindi
Luca Cientanni
Tobia Imperato
Federico Guido
Alessio Del Sordo
Mario Nucera
Guido Fissore

Maja è stata trasferita ai domiciliari

Fabrizio Maniero (irreperibile)


MILANO – Carcere San Vittore – Piazza Filangeri 2 – 20123 Milano

Maurizio Ferrari
Niccolò Garufi
Kalisa Lorenzo Minani

Marcelo Jara (irreperibile)
Filippo Marco Baldini (irreperibile)


TRENTO  – Casa Circondariale – Via Beccaria, 134 – Loc. Spini di Gardolo – 38014 Gardolo – TN
Juan Antonio Sorroche Fernandez


PISTOIA – Casa Circondariale – Via dei Macelli 13 – 51100 Pistoia
Antonio Ginetti


ASTI – Casa Circondariale Località Quarto Inferiore 266 – 14030 Asti
Samuele Gullino


ROMA – Carcere di Regina Coeli – via Della Lunganara 29 – 00165 Roma
Damiano Calabrò


PADOVA – Casa Circondariale – via Due Palazzi 25a – 35100 Padova
Zeno Rocca


GENOVA – Carcere di Marassi – Piazzale Marassi 2 – 16139 Genova

Gabriele Filippi


PALERMO – Non sappiamo in che carcere sia recluso
Nicola Arboscelli

Intanto non si sono fatte attendere le iniziative di solidarietá nei confronti dei colpiti dalla repressione: numerosi cortei e presidi hanno avuto luogo in diverse cittá d’Italia, da Torino a Roma, da Bologna ad Asti, da Milano a Prato, da Cagliari a Bussoleno… La lotta continua, la solidarietá é un’arma!

LIBERI/E TUTTI/E, LIBERI/E SUBITO!

 

La repressione contro il movimento NO TAV non fermerá la lotta.

Nella mattinata di ieri 26 Gennaio sono state arrestate in diverse parti d’Italia  25 persone ed altre 14 sono state sottoposte a misure restrittive, con l’accusa di lesioni, danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale durante le manifestazioni contro il progetto della linea ferroviaria ad alta velocitá Torino-Lione svoltesi in Val Susa il 27 Giugno e il 3 Luglio del 2011. Un’operazione ad orologeria, ben congegnata dagli inquisitori di turno, primo fra tutti il procuratore Gian Carlo Caselli , indirizzata a fiaccare i tentativi di resistenza contro quello che razionalmente e senza esagerazioni puó essere definito un progetto folle: quello del TAV. Tra gli arrestati, si premura di informarci la stampa scodinzolante sempre in cerca di scene truci e sensazionalismi, ci sono due ex terroristi di estrema sinistra! Leggo, su diversi articoli online, vere e proprie farneticazioni su scontri violentissimi e guerriglia, piú di duecento agenti feriti, manifestanti violentissimi, no, addirittura insurrezionalisti ( e Tobia Imperato, un’altro degli arrestati, sarebbe appunto un leader anarco-insurrezionalista. Leader. Insurrezionalista. Imperato. Ma é una barzelletta?!). Un attimo, facciamo un passo indietro: io il movimento NO TAV lo seguo da anni, anche se purtroppo solo da lontano, non ho la memoria breve e quella che ho stampata ben nitida nella memoria é un’altra storia, molto diversa da quella raccontata dai media asserviti alle peggiori cause portate avanti dai dominatori di turno. Riguardo la manifestazione del 3 Luglio 2011 ricordo, ad esempio, di lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo dalla polizia contro parecchi manifestanti, tra i quali un ragazzo che filmava e che é stato ferito ad un braccio; ricordo di un ragazzo (non l’unico purtroppo) massacrato di botte ed umiliato dai servitori dello Stato; ricordo l’uso di gas lacrimogeni vietati dalla convenzione di Ginevra. Ma che importa? I manifestanti sono stati davvero cattivi, feroci, scene di guerriglia ( questa sí che é guerra, mica come le missioni umanitarie dell’esercito italiano in Somalia, Serbia, Irak, Afghanistan, Libia!), leggo addirittura che tra gli arrestati, insieme ad una ragazza incinta al settimo mese, c’é Guido Fissore, consigliere comunale sessantasettenne di Villar Focchiardo, accusato di aver aggredito a colpi di stampella quattro agenti di polizia, facendoli finire all’ospedale… Mi chiedo solo se chi ci propina tali notizie creda davvero che i lettori siano rincoglioniti a tal punto da aver perso qualsiasi senso della realtá, talmente inebetiti dalle stronzate che ci vengono raccontate da sempre, talmente cotti da non aver bisogno nemmeno di un briciolo di verosimiglianza o attinanza al reale per abboccare all’esca dell’informazione succube. Cioé, un 67enne manda all’ospedale quattro energumeni armati ed addestrati colpendoli con le stampelle, il prossimo verrá accusato di aver messo a tappeto un’intero plotone di celerini investendoli in carrozzella!

Non giriamoci intorno: qui si vuole criminalizzare un intero movimento, spaccarlo col classico gioco del “divide et impera” che funziona tanto bene in altri frangenti, ma non in questo, perché nel movimento NO TAV si rispettano le differenti modalitá di lotta di ogni gruppo o individuo e non si isola nessuno. Qui si vuole arrivare con gli arresti e le misure ristrettive laddove non arrivano manganelli, lacrimogeni e botte in commissariato, si vuole mettere l’opinione pubblica contro un movimento che ha saputo tener duro negli anni, crescendo e lottando per difendere un territorio dalla devastazione che farebbe tanto gola a grosse imprese, speculatori, politicanti, criminalitá organizzata e galoppini vari, tutti giá pronti a spartirsi i lauti incassi di un progetto di spreco del denaro pubbblico, un progetto fallimentare, ecocida, pericoloso per la salute umana e distruttore dell’economia locale della Val Susa, i cui costi ricadranno infine sui contribuenti giá spremuti a sangue in nome del “sacrificio per gli interessi nazionali”. No, tutto questo non puó avvenire, non senza che vi si opponga resistenza, perché resistere é in certi casi non meno di un imperativo morale.

Vedi anche: C’erano una volta un barbiere un consigliere comunale e un black bloc”, pubblicato su Indymedia Napoli. Per altre informazioni ed aggiornamenti sulla vicenda e sulle lotte del movimento NO TAV visita:

http://www.notav.eu/

http://www.notav.info/

L’ AUTORE DI QUESTO BLOG ESPRIME LA PROPRIA COMPLICITÁ E SOLIDARIETÁ INCONDIZIONATA NEI CONFRONTI DI TUTTI/E GLI/E ARRESTATI/E E NEI CONFRONTI DELL’INTERO MOVIMENTO NO TAV.

Repressione contro compagni/e NO TAV di Alessandria.

Di seguito pubblico il comunicato stampa sottoscritto da diverse realtá e individualitá anarchiche in seguito alla denuncia pervenuta a 13 compagni/e della provincia di Alessandria per “manifestazione non autorizzata”, una manifestazione svoltasi nel Giugno 2011 in solidarietá al movimento NO TAV colpito dalla repressione. La stessa repressione che oggi colpisce questi/e solidali, ai/lle quali va tutto il mio appoggio e la mia stima. Per organizzare un corteo serve chiedere il permesso alle autoritá, ma per devastare un territorio con un’opera sciagurata come quella dell’ alta velocitá non servono autorizzazioni o consensi popolari… e questa la chiamano democrazia???

Alessandria: auguri sbirreschi per un 2012 “sereno”

Anno nuovo… auguri sbirreschi

Il 2 gennaio 2012, 13 No Tav residenti nella provincia di Alessandria si sono visti recapitare un’avviso della chiusura delle indagini preliminari a loro carico. Viene loro contestato di avere fatto una manifestazione pubblica il 28 giugno 2011 senza aver dato il preavviso al questore. Il giorno precedente alle prime luci dell’alba, polizia e carabinieri in tenuta antisommossa avevano assaltato gli abitanti della Valsusa che difendevano le loro terre da un’opera insensata, devastante, dispendiosa e assurda: l’alta velocità.

Per compiere questo grave gesto usavano gas CS e manganelli: duemila uomini in assetto antisommossa contro un presidio che fino ad allora aveva praticato l’autogestione! C’erano stati feriti tra i presidianti (uno era ancora ricoverato in ospedale) e molte furono le persone intossicate da quei gas che, non dimentichiamolo, sono vietati dalle convenzioni internazionali perfino in caso di guerra.

Nel pomeriggio di quello stesso giorno 27 giugno, gli Anarchici alessandrini si sono mobilitati per denunciare questa grave aggressione.

Il giorno successivo, spontaneamente, diverse persone esprimevano la loro solidarietà alla popolazione valsusina con un presidio pacifico e comunque controllato dalle forze del (dis-)ordine statale. E’ questo il “grave” reato che si attribuisce ai 13 denunciati!!!

Tutto ciò è quantomeno singolare e non casuale. Difatti avviene subito dopo la firma, apposta pochi giorni prima dell’invio delle denunce, fra Rfi, Cociv-Impregilo, regione Liguria, comune di Genova e provincia di Alessandria i quali hanno stipulato l’inizio dei lavori per l’alta velocità Terzo Valico: quella che passerà anche dalla nostra provincia. I lavori dovrebbero iniziare (guarda caso) dopo le feste natalizie. Queste denunce assumono dunque un tono esplicito di minaccie contro chi già si oppone a qust’opera e non potrà certo esimersi di combatterla nei giorni a venire. Le denunce toccano in maniera trasversale persone di diversi orientamenti politici: dagli Anarchici ad un consigliere comunale. Subito salta agli occhi che il maggior numero dei denunciati sono libertari, anarchici (8 su 13) e alcuni cittadini tortonesi.

Infatti Tortona è la città più interessata al Terzo Valico: la città della logistica dei Gavio. Gli anarchici della F.A.I. del Monferrato, del Laboratorio Anarchico PerlaNera, un anarchico di Rivalta Bormida, un compagno del centro sociale Lacandona e due libertari alessandrini sono stati colpiti dall’atto poliziesco. Nonostante questa ennesima buffonata sbirresca, tutti i denunciati hanno in programma iniziative comuni di contro-informazione e di lotta No Tav per ribadire sin da ora che il loro impegno contro il Terzo Valico esce rafforzato!!!

 

F.A.I. del Monferrato, Laboratorio Anarchico PerlaNera, il Compagno “Urbano”, C.S.A. Lacandona, la redazione del “Seme Anarchico”, individualità F.A.I. di Alessandria, U.S.I. – A.I.T. Alessandria.”

Vedi anche: “Alessandria:denunciati 13 NO TAV per manifestazione non autorizzata”.