Indirizzi degli/e arrestati/e NO TAV.

Il sito Informa-Azione ha pubblicato gli indirizzi dei/lle compagni/e arrestati/e a seguito dell’operazione repressiva nei confronti del movimento NO TAV scattata la mattina del 26 Gennaio scorso. Gli indirizzi sono soggetti a variazione, perció consiglio di visitare la pagina in questione sul sito di Informa-Azione per eventuali aggiornamenti. Ecco gli indirizzi:

 TORINO – Carcere Lorusso Cotugno – via Pianezza 300 – 10151 Torino

Gabriela Avossa
Matteo Grieco
Giorgio Rossetto
Giuseppe Conversano
Jacopo Bindi
Luca Cientanni
Tobia Imperato
Federico Guido
Alessio Del Sordo
Mario Nucera
Guido Fissore

Maja è stata trasferita ai domiciliari

Fabrizio Maniero (irreperibile)


MILANO – Carcere San Vittore – Piazza Filangeri 2 – 20123 Milano

Maurizio Ferrari
Niccolò Garufi
Kalisa Lorenzo Minani

Marcelo Jara (irreperibile)
Filippo Marco Baldini (irreperibile)


TRENTO  – Casa Circondariale – Via Beccaria, 134 – Loc. Spini di Gardolo – 38014 Gardolo – TN
Juan Antonio Sorroche Fernandez


PISTOIA – Casa Circondariale – Via dei Macelli 13 – 51100 Pistoia
Antonio Ginetti


ASTI – Casa Circondariale Località Quarto Inferiore 266 – 14030 Asti
Samuele Gullino


ROMA – Carcere di Regina Coeli – via Della Lunganara 29 – 00165 Roma
Damiano Calabrò


PADOVA – Casa Circondariale – via Due Palazzi 25a – 35100 Padova
Zeno Rocca


GENOVA – Carcere di Marassi – Piazzale Marassi 2 – 16139 Genova

Gabriele Filippi


PALERMO – Non sappiamo in che carcere sia recluso
Nicola Arboscelli

Intanto non si sono fatte attendere le iniziative di solidarietá nei confronti dei colpiti dalla repressione: numerosi cortei e presidi hanno avuto luogo in diverse cittá d’Italia, da Torino a Roma, da Bologna ad Asti, da Milano a Prato, da Cagliari a Bussoleno… La lotta continua, la solidarietá é un’arma!

LIBERI/E TUTTI/E, LIBERI/E SUBITO!

 

10 thoughts on “Indirizzi degli/e arrestati/e NO TAV.

  1. Anche a Napoli occupata la stazione di Piazza Garibaldi ritardando di almeno mezz’ora la partenza del TAV.
    Comunque è in atto un’incredibile escalation repressiva, non c’è giorno della settimana appena trascorsa che non abbia visto una perquisizione o un arresto (quando non proprio una carica della pula…).

  2. Grazie per aver aggiunto quest’informazione sull’azione di Napoli. Purtroppo sull’intensificarsi della repressione hai ragione, non sei l’unico ad averlo notato, credo sará fondamentale trovare modi per aggirarla ma anche per non arretrare sulla difensiva. L’operazione repressiva in atto contro il movimento NO TAV, a pensarci bene, (come faceva notare Michele Fabiani in un suo articolo di un paio di giorni fa su Anarchaos) serve anche per far arretrare il movimento portandolo a concentrarsi su arresti e processi, cosa che peraltro é fondamentale perché nessun compagno/a colpito/a dalla repressione puó esser lasciato/a solo/a, ma che al tempo stesso prosciuga energie e risorse che potrebbero venir dedicate alla lotta vera e propria contro il progetto TAV. D’altro canto l’acuirsi della repressione puó portare nuova solidarietá ed appoggio da parte di soggetti o realtá finora indifferenti o indecisi su che posizioni prendere, non sarebbe la prima volta che ció accade. Non mi illudo, ma voglio essere ottimista…

  3. Dici una cosa parecchio giusta. In momenti di simile attacco da parte delle istituzioni la solidarietà dovrebbe essere la prima arma dei movimenti. E un po’ questo si vede già.
    Una risposta forte per esempio potrebbe arrivare dagli stadi, che sono forse uno dei pochi luoghi in Italia che sanno ancora esprimere una qualche forma di conflitto (la lotta contro la tessera del tifoso ha un embrione assolutamente antiautoritario). Per anni lo slogan degli ultras del Bari, o (per dirne una delle nostre parti) della Curva B del San Paolo, è stato “Maroni boia” o ancora “Bevi Peroni Odia Maroni”. Il nuovo corso del governo Monti, con questo ministro degli interni dipinto dai media come una dolce nonnina “dimenticando” che è stata pur sempre un commissario, dice di voler abolire la tessera del tifoso, ma a me la cosa puzza un po’: è probabile, cme già diceva un amico tifoso, che abbiano in serbo cose ben peggiori. C’è da sperare che gli ultras se ne accorgano quanto prima e che prendano a dire la loro anche suIla Cancellieri.
    Il mese appena trascorso è stato la prova generale della nuova gestione di piazza. Noi, come anarchici e antiautoritri, possiamo provare a smuovere un po’ le acque denunciando l’attacco quotidiano a chi lotta per il territorio e i diritti.
    L’articolo di “Mec” Fabiani l’ho letto e come spesso succede lo condivido. All’arretramento dovuto al necessario aiuto e supporto agli arrestati si deve aggiungere anche un comprensibile timore di una parte di manifestanti viste queste misure così dure del governo. E chi sta nei movimenti deve stare anche vicino questi compagni. La parola d’ordine su Twitter del movimento #notav era “nervi saldi”. Manteniamoli senza perdere né obiettivi né pratiche. Un caro saluto

  4. La verità è cha finché siamo minoritari ed in rapporto di forze molto svantaggioso nel immediato non bisogna aspettarci tanto dal movimento NO-Tav, li hanno lottato finché si poteva, poi ci sono dei limiti, come ad esempio.
    Bisognerebbe conquistarsi l’appoggio di un più vasto movimento di protesta che, allo stato attuale, purtroppo manca. O comunque una forma di coordinamento delle lotte ma mi rendo conto che non è uno scherzo metterla in pratica..

  5. A Milano ci sono stati presidi ed iniziative che hanno portato alcuni ragazzi sotto il carcere ad urlare la loro solidarietà ai compagni arrestati. Momenti toccanti visto che da dentro rispondevano (e 2 compagni sono pure stati spostati di cella per questo motivo).
    La solidarietà verso chi è dentro non bisogna mai fermarla

    LIBERI TUTTI

  6. @Ale: Il movimento NO TAV non ha “lottato finché si poteva”, ma lotta ancora e continuerá a farlo, per quanto riguarda i limiti é ovvio, ma non dimentichiamo che spesso ci sono limiti posti dalla nostra stessa volontá o dalla mancanza di essa… e che la scarsitá numerica di un movimento o il suo isolamento (aspetti che riguardano piú altri movimenti di lotta che non quello contro il TAV) sono limiti sui quali si deve certo lavorare perché vengano superati, ma non sono buoni motivi per abbandonare una lotta o per dar per persa in partenza una battaglia. A questo punto non mi aspetto necessariamente un unico grande movimento di lotta sociale, quello che vedo sono fuochi che si accendono in luoghi diversi, con tempi e modi a volte differenti, animati da soggetti pure loro a volte diversi, magari teterogenei…ma chi ci dice che questi movimenti e queste lotte possano essere meno efficaci o aver meno successo di un unico grande movimento di lotta ( che puó benissimo appiattirsi su rivendicazioni annacquate, venir riassorbito dal sistema, cadere sotto i colpi della repressione o svanire nel nulla per dinamiche proprie e poco chiare sulle quali magari si rimane a discutere per i prossimi trent’anni, come per il ’68…).
    @Jacob: quello degli ultras é un mondo che conosco pochissimo e solo per averne letto o sentito parlare, devo comunque ammettere che, nonostante una mia certa diffidenza dovuta appunto alla scarsa conoscenza, alcune delle loro previsioni sulle tecniche repressive adottate negli stadi o contro i tifosi e riprodotte poi in altri contesti si sono avverate. Quindi sí, credo che li si debba stare ad ascoltare, gli ultras: potrebbero aver ragione piú spesso di quanto io non creda.
    @Simo: é proprio la cosa piú importante in certi momenti, far sentire la propria vicinanza e solidarietá a chi ne ha bisogno. A chi non potesse partecipare ai presidi ed alle iniziative di persona consiglio almeno di scrivere ai detenuti, chi sta “fuori” magari sottovaluta questa cosa ma una lettera in certi momenti puó essere di gran conforto, un supporto psicologico non indifferente.

  7. Io credo che in ogni lotta come nella vita ci siano dei rapporti di forza che a volte è difficile sovvertire, non ho detto che sia impossibile, anzi sarei contento del contrario.. I limiti a cui mi riferivo non sono certo di volontà ( se dipedesse solo da quello non staremo a parlare della riuscita del NO-TAV, ti pare ?
    Sull’esempio del 68′ ci sarebbero ore di cui parlare, dico solo che si tratta di una esperienza di oltre 40 anni fa, quindi un arco di tempo che non è paragonabile neanche lontanamente all’attuale, ma c’è bisogno anche di lucidità nelle lotte che si vogliono portare avanti.
    Sulla repressione, la grandezza del movimento non è sinonimo di evitarla, infatti non l’ho neanche pensato, invece quello che vedo è che si rischia di cristalizzare il movimento ed di inimicarsi l’appoggio e la solidarietà con azioni di violenza, la mia è solo una considerazione di tipo strategico ne più ne meno ne voglia d’insegnare i ” ferri del mestiere” del buon attivistae militante.
    Io spero che in Val di Susa non si faccia il TAV ( treno alta velocità ) per una serie di motivi che già conosciamo ( impatto ambientale, menzogne ed inesattezze, business di solite multinazionali e vi discorrendo ). Ma che vogliamo aspettarci dallo stato ? baci e abbracci ? Purtroppo quando si conducono lotte dure e aspre per dei diritti vanno preventivati la repressione di stato dei movimento, io nel mio piccolo e poche possibilità farò quello che posso per gli arrestati ( magari la tua idea di mandare qualche lettera di conforto è buona )…un abbraccio ?

  8. Comunque tutta questa vicenda del TAV e NO-TAV s’arricchisce di una nuova puntate, leggete un pò in link qui sotto :

    Sembra che la principale società che eseguiva lavori di carotaggio sulla linea Torino-Lione, il tribunale di TOrino abbia dichiarato fallita..
    sarà la volta buona che rinunciano a farla ? uhmm

  9. @Ale: hai fatto bene a postare il link a quella notizia, serve a completare il quadro della situazione che é a mio avviso tragicomico, se non fosse che c’é in gioco il futuro di un’intera valle e non solo.Sull’opportunitá o meno di usare la violenza in questa circostanza non esprimo giudizi, non é il mio compito in quanto non mi trovo direttamente coinvolto, poi non é detto che certe pratiche allontanino potenziali sostenitori, per il resto la mia posizione su questo tema in generale é chiara, ma la ribadiro ancora in futuro in qualche post, poco ma sicuro. Un’abbraccio! (senza punto di domanda, hahaha!).

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