Dietro il mito di Che Guevara.

Ernesto Guevara De La Serna, piú noto come Ernesto Che Guevara, é uno dei tanti miti del ‘900 che ancora affascina molti, giovani e non, in cerca di punti di riferimento e personaggi da elevare a icone, un mito sbandierato dalla sinistra politica, rivoluzionaria o riformista che sia, di norma criticato ferocemente solo da persone che nella maggior parte dei casi non difendono posizioni (e metodi) certo migliori di quelle che il “Che” sostenne durante la sua vita votata alla rivoluzione. Ma quale rivoluzione, con quali mezzi, ma soprattutto con quali fini? E cosa potrebbe pensare un anarchico di un personaggio simile? Le risposte, a mio parere pertinenti, ben documentate ed accompagnate da riflessioni condivisibili, nell’articolo che linko di seguito. Buona lettura e buona riflessione! 

 

 

 

 

 

Santo Che-Martire guerrigliero (tratto dal sito Finimondo, originariamente pubblicato su Machete, n.1, Gennaio 2008).

Bandiera nera, simbolo anarchico.

Nonostante i fascisti si siano appropriati di questo simbolo ( e di molti altri, trafugati da culture, religioni  e idee che nulla hanno a che vedere con l’estremismo di destra ), la bandiera nera é sempre stata e sempre sará un simbolo anarchico. Giá durante la Rivoluzione Russa del 1917 l’esercito popolare libertario di Nestor Makhno ( che si batté sia contro i reazionari zaristi, sia contro i traditori bolscevichi ) in Ucraina usava la bandiera nera, sulla quale era scritto “La terra ai contadini, le fabbriche ai lavoratori”. Il nero é il colore della negazione, ma anche dei lutti e delle miserie che gli sfruttati furono e sono tutt’oggi costretti a subire. Questa bandiera venne spesso associata a quella rossa, simbolo quest’ultima delle radici socialiste degli anarchici. Dopo esser stati cacciati dalla Prima Internazionale dai marxisti, a partire dagli anni ’80 dell’ Ottocento gli anarchici iniziarono a privilegiare il nero rispetto al rosso durante le manifestazioni e le azioni di protesta, basti pensare ai vessilli neri che sventolarono giá durante gli scioperi dei lavoratori a Chicago nel 1884. Il movimento anarchico russo nato nel 1905 si chiamava “Chernoe Znamia”, “striscione nero” ; nel 1925 gli anarchici giapponesi formarono la “Black Youth League, nel 1945 rifondarono la loro federazione e chiamarono il loro giornale “Kurohata”, ovvero “bandiera nera”. Questi sono solo alcuni esempi storici che documentano l’uso di questo simbolo da parte degli anarchici ben prima del 1919, anno di fondazione dei famigerati fasci di combattimento mussoliniani…  La classica bandiera nera anarchica é passata col tempo attraverso diverse trasformazioni e viene associata ad altri colori, soprattutto al rosso: divisa diagonalmente, la bandiera rosso-nera si diffuse durante la Rivoluzione Spagnola, rappresentava inizialmente gli anarco-sindacalisti ma oggi é sventolata orgogliosamente da molti anarchici, siano essi sindacalisti o meno. Anche la bandiera nera e verde é un simbolo sempre piú ricorrente, é retaggio dei “green anarchists” e viene usata anche dagli antispecisti e dai cosiddetti primitivisti. Inoltre esistono ulteriori varianti della bandiera nera associata ad altri colori per indicare correnti specifiche dell’anarchismo.

Vedi anche: Emma Goldman, “Perché la bandiera nera anarchica?”.