La repressione contro il movimento NO TAV non fermerá la lotta.

Nella mattinata di ieri 26 Gennaio sono state arrestate in diverse parti d’Italia  25 persone ed altre 14 sono state sottoposte a misure restrittive, con l’accusa di lesioni, danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale durante le manifestazioni contro il progetto della linea ferroviaria ad alta velocitá Torino-Lione svoltesi in Val Susa il 27 Giugno e il 3 Luglio del 2011. Un’operazione ad orologeria, ben congegnata dagli inquisitori di turno, primo fra tutti il procuratore Gian Carlo Caselli , indirizzata a fiaccare i tentativi di resistenza contro quello che razionalmente e senza esagerazioni puó essere definito un progetto folle: quello del TAV. Tra gli arrestati, si premura di informarci la stampa scodinzolante sempre in cerca di scene truci e sensazionalismi, ci sono due ex terroristi di estrema sinistra! Leggo, su diversi articoli online, vere e proprie farneticazioni su scontri violentissimi e guerriglia, piú di duecento agenti feriti, manifestanti violentissimi, no, addirittura insurrezionalisti ( e Tobia Imperato, un’altro degli arrestati, sarebbe appunto un leader anarco-insurrezionalista. Leader. Insurrezionalista. Imperato. Ma é una barzelletta?!). Un attimo, facciamo un passo indietro: io il movimento NO TAV lo seguo da anni, anche se purtroppo solo da lontano, non ho la memoria breve e quella che ho stampata ben nitida nella memoria é un’altra storia, molto diversa da quella raccontata dai media asserviti alle peggiori cause portate avanti dai dominatori di turno. Riguardo la manifestazione del 3 Luglio 2011 ricordo, ad esempio, di lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo dalla polizia contro parecchi manifestanti, tra i quali un ragazzo che filmava e che é stato ferito ad un braccio; ricordo di un ragazzo (non l’unico purtroppo) massacrato di botte ed umiliato dai servitori dello Stato; ricordo l’uso di gas lacrimogeni vietati dalla convenzione di Ginevra. Ma che importa? I manifestanti sono stati davvero cattivi, feroci, scene di guerriglia ( questa sí che é guerra, mica come le missioni umanitarie dell’esercito italiano in Somalia, Serbia, Irak, Afghanistan, Libia!), leggo addirittura che tra gli arrestati, insieme ad una ragazza incinta al settimo mese, c’é Guido Fissore, consigliere comunale sessantasettenne di Villar Focchiardo, accusato di aver aggredito a colpi di stampella quattro agenti di polizia, facendoli finire all’ospedale… Mi chiedo solo se chi ci propina tali notizie creda davvero che i lettori siano rincoglioniti a tal punto da aver perso qualsiasi senso della realtá, talmente inebetiti dalle stronzate che ci vengono raccontate da sempre, talmente cotti da non aver bisogno nemmeno di un briciolo di verosimiglianza o attinanza al reale per abboccare all’esca dell’informazione succube. Cioé, un 67enne manda all’ospedale quattro energumeni armati ed addestrati colpendoli con le stampelle, il prossimo verrá accusato di aver messo a tappeto un’intero plotone di celerini investendoli in carrozzella!

Non giriamoci intorno: qui si vuole criminalizzare un intero movimento, spaccarlo col classico gioco del “divide et impera” che funziona tanto bene in altri frangenti, ma non in questo, perché nel movimento NO TAV si rispettano le differenti modalitá di lotta di ogni gruppo o individuo e non si isola nessuno. Qui si vuole arrivare con gli arresti e le misure ristrettive laddove non arrivano manganelli, lacrimogeni e botte in commissariato, si vuole mettere l’opinione pubblica contro un movimento che ha saputo tener duro negli anni, crescendo e lottando per difendere un territorio dalla devastazione che farebbe tanto gola a grosse imprese, speculatori, politicanti, criminalitá organizzata e galoppini vari, tutti giá pronti a spartirsi i lauti incassi di un progetto di spreco del denaro pubbblico, un progetto fallimentare, ecocida, pericoloso per la salute umana e distruttore dell’economia locale della Val Susa, i cui costi ricadranno infine sui contribuenti giá spremuti a sangue in nome del “sacrificio per gli interessi nazionali”. No, tutto questo non puó avvenire, non senza che vi si opponga resistenza, perché resistere é in certi casi non meno di un imperativo morale.

Vedi anche: C’erano una volta un barbiere un consigliere comunale e un black bloc”, pubblicato su Indymedia Napoli. Per altre informazioni ed aggiornamenti sulla vicenda e sulle lotte del movimento NO TAV visita:

http://www.notav.eu/

http://www.notav.info/

L’ AUTORE DI QUESTO BLOG ESPRIME LA PROPRIA COMPLICITÁ E SOLIDARIETÁ INCONDIZIONATA NEI CONFRONTI DI TUTTI/E GLI/E ARRESTATI/E E NEI CONFRONTI DELL’INTERO MOVIMENTO NO TAV.

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