21 Febbraio, manifestazione No TAV a Torino.

“…Destroy what humans have made
Like a bulldozer

You’re called a vandal or a criminal
But clear cut old growth trees
You’re called a logger
A miner, a businessman

Stand up and fight, don’t give in
Stagnant hands can’t accomplish anything
I value life over property
The greedy hands stained in blood money

Sometimes you fight and you win
Stand your ground don’t you give in
Sometimes you fight and you win
Stand up for what you believe…”

(Ignite, “Hands On Stance”)

Per rispetto di chi lotta da anni o addirittura da decenni, di chi ha preso botte, manganellate e lacrimogeni, di chi è finito in galera o agli arresti domiciliari o ha anche solo rischiato la propria incolumità fisica e la propria libertà; nonostante le differenze e le polemiche e i conflitti interni, ma soprattutto nell’interesse del raggiungimento di un obiettivo comune…

Appello per la manifestazione popolare No TAV di Sabato 21 Febbraio a Torino (dal sito notav.info):

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“Ogni euro speso per il Tav è un euro rubato a qualcosa di utile per tutti e tutte, per questo recentemente 48 notav sono stati condannati ad oltre 140 anni di carcere e al risarcimento di 131.140 euro.

Da oltre venticinque anni ci battiamo contro un’opera inutile e dannosa, non solo per il territorio e per la vita della Valsusa, ma per i bisogni e il futuro di tutti i cittadini.

Parliamo di un progetto di cui nessuno, presidenti del consiglio, ministri della repubblica, commissari di governo, tecnici e docenti, è mai riuscito a dimostrare realmente la effettiva necessità per il nostro Paese.

Al contrario, il movimento No Tav ha dimostrato in ogni sede, non solo come si possa fare a meno di una nuova linea veloce tra Torino e Lione, ma come questo progetto sia un attentato alle finanze pubbliche e che ogni risorsa dedicata al Tav sia sottratta alle vere esigenze della società.

Mentre la crisi economica miete vittime quotidianamente e tutti i governi che si sono succeduti hanno concorso all’impoverimento generale, il “sistema tav” non è mai stato messo in discussione, anzi ha sempre avuto un assenso continuo da parte dei vari inquilini dei palazzi del potere, a prescindere, con la motivazione recitata a memoria: “ormai è stato deciso” o addirittura “lo vuole l’Europa”.

Nessuna di queste due affermazioni è vera, l’opera è giorno dopo giorno sempre più messa in discussione proprio in Europa, l’organismo che dovrebbe cofinanziare il Tav.

Il movimento No Tav ha sempre fatto la sua parte in questa vicenda, osteggiando con ogni mezzo possibile la realizzazione dell’opera, e per questo da oltre due anni frequenta quotidianamente le aule di tribunale se non le patrie galere.

Non potendoci sconfiggere con altri mezzi, da oltre due anni è la magistratura a portare avanti con più determinazione gli interessi del “sistema Tav”, ingaggiando una campagna senza precedenti contro i No Tav, che ha visto solo negli ultimi due anni oltre mille indagati, decine di arresti, capi d’imputazione fantasiosi, risarcimenti esorbitanti, accuse di terrorismo, e solo poche settimane fa a 46 No Tav sono toccati 140 anni di prigione, ben 130 anni in più degli autori della strage del Vajont. 3 ragazzi sono ancora in carcere, 4 ai domiciliari e in decine non possono frequentare la Valle di Susa a causa dei fogli di via.

Una costruzione capillare del nemico pubblico No Tav utile a difendere un progetto che vale al centimetro quanto un buon stipendio mensile: milleseicento euro.

Questo quando ogni volta che piove ci tocca contare le vittime dell’incuria del territorio, quando cade il tetto di una scuola, quando una famiglia dorme in macchina, quando si taglia sul trasporto pubblico ma aumenta il biglietto per bus e tram, quando senza soldi non ci si può curare.

E nonostante questo le priorità del governo rimangono sempre altre: come l’Expo di Milano, un vero e proprio affare per mafie e lobby, che ha trasformato Milano in un cantiere a cielo aperto, mentre viene spacciato come un’ occasione di rilancio per il nostro Paese.

Se siamo colpevoli di batterci contro quest’immondo (quanto consapevole) spreco di denaro pubblico a favore di interessi di pochi non abbiamo problemi a dirlo: siamo tutti colpevoli, dal più anziano al più giovane, ed è per questo che invitiamo tutti alla manifestazione che si terrà sabato 21 febbraio a Torino.

Vogliamo essere in tanti quel giorno perché la libertà è una cosa seria e come tale va trattata. Perché tutti insieme siamo imbattibili, perché fermarci è veramente impossibile.

Il Movimento No Tav

Ore 14 Piazza Statuto – Torino

Scarica e diffondi tutti i materiali grafici per la manifestazione

Torino: tre edifici occupati sgomberati dalla polizia.

Fonte: Infoaut.

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“Nuovi sgomberi a Torino, questa mattina, in quartiere Barriera. Alle prime luci dell’alba sono state sgomberate un’occupazione abitativa in via Aosta, un’altra in via foggia e lo squat “la Miccia” sempre in via Foggia. Imponente la militarizzazione delle forze dell’ordine, che hanno chiuso l’isolato e deviato le corse dei mezzi di trasporto pubblico nelle vie limitrofe. Addirittura una linea era stata già deviata dalla sera prima per garantirsi agibilità al momento dell’operazione. Le occupazioni abitative di via Aosta e di via Foggia, davano casa a decine di famiglie, due recenti occupazioni che davano una soluzione a quanti devono far fronte al problema della casa.

Una ventina di persone sono state accompagnate in questura per essere identificate. Gli occupanti della “miccia” sono per ora trattenuti al commissariato di via Tirreno mentre gli occupanti dell’altra casa di via Foggia al commissariato di Porta Palazzo. Alcune fonti di informazione riferiscono che nei loro confronti scatterà una denuncia per invasione di edificio.

Continua così la politica di sgomberi da parte delle questure delle maggiori città italiane, una linea adottata ancora una volta per contrastare le crescenti occupazioni a scopo abitativo che si stanno dando all’interno delle metropoli. Una strategia attuata a livello nazionale dopo i recenti sgomberi dell’edificio di Tor Tre Teste a Roma che ospitava centinaia di famiglie.”

Vedi anche: “Roma. Cariche della polizia contro sgomberati di Tor Tre Teste”.

Torino: nuova occupazione abitativa.

Fonte: Informa-Azione.

“Vuota da oltre dieci anni, la palazzina di corso Novara era stata sequestrata ad una famiglia accusata di essere in odore di Mafia e poi assegnata al Ministero degli Interni, che l’ha poi abbandonata al suo destino. Scampata al pericolo mortale di diventare un tetro mini-commissariato, la palazzina ora è una casa viva ed allegra ed ospiterà uomini, donne e bambini che in comune hanno almeno una cosa: la determinazione a resistere, e a lottare.

segue il testo del volantino distribuito al vicinato:

Ogni giorno, qui a Torino, decine di individui e famiglie sono sfrattati e cacciati fuori da case spesso cadenti e invivibili perchè non possono più pagare gli affitti altissimi, hanno perso il lavoro o sono stati fregati dal padrone di turno. Ai palazzinari, all’ufficiale giudiziario e al comune non potrebbe importare di meno. Siamo alcuni tra i molti colpiti da questo problema, e abbiamo capito che per risolverlo possiamo soltanto organizzarci tra di noi, costruendo legami di solidarietà e cercando insieme le soluzioni senza aspettarci concessioni da nessuno. Abbiamo resistito quando volevano sfrattarci, chiamando in aiuto amici, parenti e solidali, abbiamo ottenuto rinvii continui solo perchè ci siamo imposti con determinazione. Nel fare questo è venuto naturale incontrare altri che erano sotto sfratto e persone solidali, dentro e fuori da questo quartiere, per aiutarci reciprocamente: sostenendoci e trovando un’intesa siamo riusciti a tenerci la casa per un po’. Ora abbiamo deciso di occupare, di prenderci uno spazio lasciato all’abbandono da anni. Non abbiamo atteso risposte da nessuno perchè siamo noi, i diretti interessati, a dover decidere ed agire…il sostegno che più ci preme è quello dei vicini, di chi vive queste strade ed affronta i nostri stessi problemi. La casa ha bisogno di supporto perciò siamo qui a presentarci e spiegarvi le nostre ragioni“.