“War, Capitalism & Liberty”, le opere di Banksy in mostra a Roma.

 

2016-05-06-1462534828-9797183-xxx_2.jpgBanksy è un artista la cui identità è misteriosa, ma le sue opere sono oltremodo note. Sui muri e per le strade di innumerevoli città si possono ammirare i suoi messaggi ironicamente critici espressi attraverso il linguaggio della street art, veri e propri schiaffi che risvegliano le coscienze intorpidite e svelano le contraddizioni ed i fallimenti della nostra società, ma che sanno essere pungenti anche nei confronti di chi questa società la vorrebbe cambiare. Lo street artist di Bristol, Regno Unito (una delle poche informazioni presumibilmente certe che abbiamo su di lui, oltre al suo anno di nascita, 1974), non ama ovviamente rinchiudere le proprie opere nei musei, ma stavolta, ancora una volta, piaccia o meno, qualcuno lo ha fatto per lui. A Roma, dal 24 Maggio al 4 Settembre 2016, ha luogo presso il Museo Fondazione Roma la mostra War Capitalism & Liberty, che propone circa 150 opere provenienti da collezioni private, ma non sottratte alla strada, non rubate alla collettività. L’esposizione è suddivisa in base a tre temi (guerra, capitalismo e libertà) e comprende anche laboratori didattici per adulti e bambini. “E’ la prima volta che così tante opere di questo personaggio vengono esposte in un museo. Si è sempre detto che la street art non ha legittimazione nei musei. Che sia nata per esportare la bellezza dell’arte a tutti, indipendentemente dalla capacità economica. Ma era indispensabile e doveroso un omaggio a questo artista in un museo. Le sue opere di solito sono sui muri e quindi, anche se purtroppo è successo, non si possono strappare e muovere. In questo caso esponiamo opere certificate e realizzate su altri supporti”, afferma Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo, che organizza la mostra.

Chissà se questa esposizione sarà un passo in più nel lungo percorso che vorrebbe portare ad un’accettazione di graffiti&co. nella percezione collettiva come opere d’arte piuttosto che come vandalismo e danneggiamento della proprietà pubblica o privata, oppure tenderà piuttosto ad acuire l’accesa polemica sull’ arte di strada contrapposta alla logica delle gallerie d’arte e dei musei. O quella sulla proprietà intellettuale di un’opera e sui suoi confini, non solo legali. Comunque vada, Banksy ha sempre saputo essere, tra le altre cose, originale e imprevedibile: forse stavolta lo sarà anche la sua reazione alla mostra.

1-10 Agosto: azioni internazionali di propaganda contro la repressione.

La rete per la traduzione per la controinformazione Contra-Info ha recentemente lanciato un appello internazionale per dieci giorni (dal 1 al 10 Agosto) di propaganda contro la repressione. Nell’appello si invitava a mettere in atto azioni propagandistiche tramite graffiti, striscioni, volantinaggi o altro, su temi ritenuti importanti dalle realtà anarchiche per renderli noti nella società e per suscitare dibattiti al di là dei confini statali o linguistici. Di seguito le foto (tutte prese dal sito Contra-Info) di alcuni fra i tanti graffiti, striscioni e manifesti realizzati in diverse città e Paesi per l’occasione.

MALTA

UCRAINA

FRANCIA (vedi anche 1,2,3)

SERBIA

ARGENTINA

PORTOGALLO

GERMANIA

INGHILTERRA

SPAGNA (anche QUI)

CILE (anche QUI)

GRECIA (vedi anche 1,2,3,4,5…)