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Solidarietà a Maurizio Ferrari, in isolamento nel carcere di Cuneo.
Fonte: Anarchaos.
” Maurizio cementato vivo nel carcere di Cuneo. Sabato manifestazione di solidarietà
Il 26 gennaio, sei mesi dopo le imponenti manifestazioni in Valsusa, un’operazione della Procura di Torino ha portato a perquisizioni in tutta Italia e all’arresto di 26 compagni/e, di cui tre si trovano ancora in carcere.
Fra gli scopi dell’inchiesta, il tentativo di dividere ed intimorire il movimento No Tav e chiunque si opponga alle imposizioni dettate dall’alto. Proprio in questi giorni è cominciato il processo, nel tribunale di Torino, contro i 46 No Tav inquisiti.
Uno di questi, Maurizio Ferrari, trasferito il 16 giugno dal carcere di Milano a quello di Cuneo, sta subendo un pesante accanimento: isolamento (nessun contatto con gli altri detenuti, in cella e all’aria da solo), blocco della posta, nessuna possibilità di ricevere libri o altro materiale, vessazioni continue.
Di fronte a questa situazione è importante dare una risposta concreta: per questo indiciamo un presidio di solidarietà con Maurizio e con tutte le prigioniere e i prigionieri che quotidianamente subiscono l’oppressione del carcere.
SABATO 14 LUGLIO, ORE 16
PRESIDIO FUORI DALLE MURA DEL CARCERE CERIALDO DI CUNEO, VIA RONCATA.
Ora e sempre No Tav
Solidarietà a tutti e tutte i No Tav inquisiti
Maurizio, Juan, Alessio liberi subito!
Contro il carcere e la società che lo crea!
Tutte e tutti liberi!
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Maurizio Ferrari, resistente No Tav prigioniero dal 26 gennaio è stato trasferito dal 16 giugno nel carcere di Cuneo, dove viene sottoposto a regime di isolamento duro, blocco della posta in entrata e in uscita, mancata consegna di libri e letture che gli vengono spediti, aria da solo in un cortiletto di cemento. Sperano di piegarlo con questa totale privazione di relazioni umane, ma sappiamo che il compagno sta resistendo a testa alta.
Invitiamo tutte e tutti i solidali a inviare telegrammi e lettere per rompere l’isolamento a cui è sottoposto Maurizio, per fare pressione sui suoi aguzzini e sulla direzione del carcere di Cuneo.
Maurizio Ferrari
C.C. via Roncata 75 12100 Cuneo”
Iniziativa solidale per i/le compagni/e sotto processo per i fatti del G8 di Genova.
Genova 2001, non é finita.
A 11 anni di distanza dal vertice del G8 di Genova ci sono ancora alcune persone con le quali lo Stato ha un conto in sospeso per ciò che avvenne in quei giorni. Non si tratta di quelli/e che vennero massacrati di botte e umiliati dai servitori dello Stato, privati dei più elementari diritti civili che vengono dati per scontati in un qualsiasi Paese ritenuto “democratico”, ancora in attesa di “verità e giustizia”; né si tratta dei colpevoli -esecutori e mandanti- dei pestaggi per le strade, alla scuola Diaz, degli arresti indiscriminati con torture e terrore psicologico a seguito, dell’uccisione di un manifestante e del ferimento grave di molti/e altri/e, dei depistaggi e delle menzogne. Si tratta invece di dieci persone accusate di “devastazione e saccheggio”, dieci capri espiatori che verranno processati in ultimo grado presso la Corte di Cassazione di Roma il prossimo 13 Luglio. Mentre i picchiatori di Stato ed i loro superiori in grado vengono premiati, dieci tra le decine di migliaia di persone che durante le giornate di Genova scesero per strada per opporsi alle politiche della globalizzazione ed alle decisioni prese dai vertici di potere sulla pelle di tutti subendo una repressione che é riduttivo definire brutale rischiano oggi di venir condannate a scontare una pena media di dieci anni di galera ciascuno/a. Questa é la risposta dello Stato alle lotte sociali, questo dovrebbero tenere sempre presente quelli che si appellano allo stesso Stato per avere “giustizia”: ma quale giustizia, quella di chi, nel “migliore” dei casi, sacrifica le pedine per salvare re e regina? Da quando in qua lo Stato processa se stesso? Come si può pretendere che la causa di un problema sia al tempo stesso la sua soluzione? L’unica cosa coerente e logica che rimane da fare é sostenere le ragioni delle lotte di quei giorni riaffermando la veritá dei fatti e la validitá dell’opposizione al dominio, allo sfruttamento ed alla prevaricazione, manifestando la nostra solidarietà agli/lle imputati/e nel modo che ognuno reputa più efficace ed in sintonia con i propri principi.
In queste ultime settimane sono nate due proposte a sostegno dei compagni e delle compagne sotto processo: una petizione ed un’appello per una mobilitazione internazionale di solidarietà. Per saperne di più, per firmare la petizione e per leggere il testo dell’appello alla mobilitazione:
– “Campagna 10×100” (contiene il link per accedere alla pagina sulla quale firmare l’appello);
Estate NO TAV…
Fonte: Morire Contro.