Rivolta in Turchia: notizie, aggiornamenti e solidarietà internazionale.

Alcuni link contenenti informazioni ed aggiornamenti in diverse lingue sulla rivolta in corso ad Istanbul e in altre zone della Turchia:

http://gezipark.nadir.org/

http://occupygezipics.tumblr.com/

https://twitter.com/search?q=%23occupygezi

http://gazetegezipostasi.blogspot.de/

Intanto anche la solidarietà internazionale anarchica si fa sentire. Oltre agli appelli di sostegno ed alle dichiarazioni di solidarietà nei confronti dei rivoltosi in Turchia, in numerose città estere hanno avuto luogo azioni solidali. Nelle foto sotto alcuni piccoli esempi: Striscione esposto a Tessalonicco, Grecia; Striscione esposto a Patrasso, Grecia; Striscione esposto a Kaunas, Lutuania; Manifestazione spontanea a Dortmund, Germania, alla quale hanno partecipato circa 80 persone.

salonica

One thought on “Rivolta in Turchia: notizie, aggiornamenti e solidarietà internazionale.

  1. http://baruda.net/2013/06/11/gezi-park-lattacco-finale-della-polizia-resistanbul-geziparki/
    A quanto pare i cittadini che protestano vengono ritenuti dallo Stato un corpo estraneo da rimuovere e distruggere con qualsiasi mezzo necessario. Pare che il ragionamento centrale degli Stati (vedi cos’é successo una decina di giorni fa a Francoforte, tanto per tornare alla Germania-e non solo a Stoccarda), a fronte di insoddisfazione e conseguenti proteste da parte di fette più o meno larghe della popolazione, una volta fallite le solite prese per il culo verbali a base di promesse inverosimili, i diversivi e gli inviti alla calma ed agli abbassamenti di toni vari che ci vengono quotidianamente propinati in diverse forme e condimenti e attraverso diversi canali, sia quello di risolvere il problema con una sana dose di brutale violenza. Le giustificazioni sull’operato del braccio violento della legge le inventeranno poi, c’é un vasto repertorio dal quale attingere che va dal lapidario “le forze dell’ordine hanno agito secondo la legge” fino al sempre efficace teorema dei manifestanti violenti infiltratisi per disturbare una protesta altrimenti pacifica e legittima che avrebbero provocato i duri scontri, passando per le teorie complottiste degli interessi di Paesi stranieri nel destabilizzare l’equilibrio nazionale. Basterebbe invece mettere le cose in chiaro una volta per tutte cosicchè ci si metta l’anima in pace, qualcosa che suoni davvero realistico e sul quale tutti possano riflettere -volendo lo si potrebbe verificare di persona, le occasioni non mancano e non mancheranno in futuro: “Chi domina è teoricamente legittimato a farlo da parte dei dominati, ma se questi ultimi si rompono il cazzo e decidono di porre in atto forme di protesta e lotta che ai dominatori non sono gradite, questi hanno a disposizione tutti gli strumenti necessari per riportare la calma nei luoghi del disordine. Non si tratta solo di violenza fisica sotto forma di sbirri armati ed addestrati, ma anche e soprattutto del potere di perseguire legalmente chi dissente nelle forme che esulino da quanto stabilito dai codici da noi approvati col vostro più o meno tacito benestare. Il problema non è che la violenza sia sbagliata: è sbagliata quando la usate voi, se ancora non lo aveste capito”.

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