Un morto e almeno 50 arresti durante lo sciopero generale del 18 Ottobre in Grecia.

Il 18 Ottobre scorso in Grecia ha avuto luogo uno sciopero generale promosso dai sindacati riformisti Gsee e Adedy, al quale hanno partecipato, secondo le diverse fonti, dalle 25000 a più di 40000 persone, per protestare contro le nuove misure di austerità richieste dalla troika in cambio di nuovi aiuti finanziari al Paese (31,5 mld di €). Ad Atene, prima e durante i cortei di protesta degli scioperanti, la polizia ha operato arresti preventivi e attaccato gli assembramenti nei pressi di piazza Syntagma, facendo uso massiccio di granate assordanti e gas lacrimogeni ed impedendo l’accesso delle ambulanze sul luogo. Un manifestante di 65 anni, Xenophon Lougaris, lavoratore portuale disoccupato ed iscritto al sindacato stalinista PAME, è morto presumibilmente per arresto cardiaco provocato dalla massiccia quantità di gas lacrimogeni inalati. Diversi scontri sono scoppiati a seguito delle cariche poliziesche nel centro di Atene, a fine giornata si registravano un totale di almeno 50 arresti in tutto il Paese (nella capitale sono stati confermati 7 arresti a fronte di 103 fermi iniziali), diversi manifestanti hanno riportato ferite a seguito della violenza poliziesca, 5 di loro sono rimasti feriti in modo grave. Da segnalare la presenza di agenti in borghese cammuffati tra le file degli scioperanti e di neonazisti/neofascisti, accolti con slogan minacciosi e confrontazioni fisiche sopratutto da parte degli anarchici/antiautoritari.

2 thoughts on “Un morto e almeno 50 arresti durante lo sciopero generale del 18 Ottobre in Grecia.

  1. E’ proprio un bel casino ma fanno bene a protestare anche se io penso in maniera schietta che servirà a ben poco se non si uniscono. In Grecia la situazione è spaventosa, c’è disperazione ed esasperazione e le tv giornali non ne parlano un cazzo se non di sfuggita o notizia di terz’ordine, ma io mi chiedo fino a che punto la polizia resterà il cane da guardia di questi criminali e non si renderà conto che anche loro sono sfruttati, io spero sempre che passano dalla parte della povera gente allora il mio giudizio sulla polizia lo rivedrò in positivo per ora è complice della violenza di stato…

  2. Le tue preoccupazioni sono anche le mie. Solo per quanto riguarda le forze dell’ordine non ho speranze, un conto sono i singoli indivuídui, un conto è la struttura. Metà degli sbirri greci vota Alba Dorata (vedi post sull’argomento), ma anche se così non fosse le forze repressive sono al servizio del sistema, senza eccezione. L’unico modo nel quale un poliziotto possa prendere coscienza e passare dall’altra parte della barricata è mollare lo sporco lavoro che fa, con coscienza e consapevolezza, lottando dalla parte degli oppressi e smettendo di essere una marionetta dell’oppressione. Comunque, salvo casi isolati, la vedo dura: molti non fanno quel mestiere per caso, il sadismo, la logica della gerarchia e della sopraffazione giocano un ruolo importante, i disvalori che animano chi reprime il dissenso e i comportamenti devianti e tutela l’ordine vigente sono spesso talmente cementificati che risulta difficile scalfirli con i ragionamenti, per quanto logici e benevoli essi siano. A prescindere da ciò il fatto che ci si debba unire, organizzare e continuare a lottare é fondamentale se si vuole perlomento provare a resistere contro la catastrofe attuale. Altrimenti, la barbarie. Non solo in Grecia.

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