Notizie e approfondimenti sui riots a Stoccolma.

Stockholm riots

Alcuni articoli di controinformazione in diverse lingue sulla recente rivolta scoppiata a Stoccolma a seguito dell’omicidio di un anziano da parte della polizia:

“Stoccolma: seconda notte di Rivolta!”, da Infoaut;

“Svezia, calma apparente a Stoccolma ma i riot si estendono”, da Infoaut;

“Ancora sui riots di Stoccolma”, da Infoaut;

“Sweden, Stockholm, Megafonen statement on Stockholm riots”, da A-Ifos (inglese);

“Megafonen: We don’t start no fires”, da Libcom (inglese);

“Solidarität mit den Rebellierenden in Stockholm, da Contra-Info (tedesco);

“Do not treat us like animals”, documentario sull’ organizzazione Pantrarna e sulle problematiche dei quartieri periferici a Stoccolma (svedese, sottotitoli in inglese);

-“Stoccolma Riot. È la fine del capitalismo dal volto umano”, da Anarchaos.

Svezia: sindacalista della SAC aggredito e minacciato di morte.

Un membro del sindacato anarchico svedese Sveriges Arbetares Centralorganisation (SAC) di Västerorts ha ricevuto minacce di morte da persone legate all’organizzazione criminale Werewolf Legion (“legione dei lupi mannari”). Con un coltello puntato alla gola é stato costretto a ritirare diverse rivendicazioni nei confronti di un’agenzia di lavoro interinale. Si tratta di un’aggressione all’intero movimento sindacale. Anders Knutsson, segretario per le pubbliche relazioni della SAC, chiede a governo e polizia di prendere sul serio questo caso.

All’origine di violenze e minacce vi é un conflitto lavorativo fra membri del sindacato e un’agenzia interinale che opera nel settore alberghiero e della gastronomia. La SAC aveva chiesto un colloqui con l’imprenditore per via di due casi non conformi alla legge di licenziamenti, trattenute di denaro e mancato pagamento di denaro spettante ai lavoratori durante le ferie. Dopo un primo incontro, l’imprenditore ha preteso che gli incontri successivi si svolgessero solo alle sue condizioni, ma ciò non é mai avvenuto. Invece il 2 Luglio sei persone sono entrate con la violenza nell’abitazione del rappresentante sindacale, giudati da un ex leader della gang criminale Werewolf Legion, fratello dell’imprenditore proprietario dell’agenzia di lavoro interinale. Gli aggressori, dopo aver colpito più volte alla testa il sindacalista, gli hanno puntato un coltello alla gola e lo hanno costretto a chiamare l’agenzia di lavoro interinale alla quale ha dovuto promettere di ritirare le richieste fino ad allora avanzate. Dopo la telefonata, il sindacalista é stato informato dall’ex leader dei Werewolf e fratello dell’imprenditore di avere da adesso un debito di mezzo milione di corone svedesi nei confronti della gang criminale e che nel caso non lo avesse pagato entro un mese sarebbe stato ucciso. Durante l’aggressione nell’abitazione del sindacalista si trovavano anche sua moglie e i suoi figli, rinchiusi dagli aggressori in un’altra stanza.

La SAC segue da tempo con preoccupazione lo sviluppo del mercato del lavoro interinale. Solo pochi imprenditori rispettano gli accordi contrattuali. Solo in rari casi vengono rispettate le condizioni di lavoro, il pagamento delle giornate di vacanza ed altre regole. Spesso gli stipendi vengono pagati in nero e gli imprenditori delle agenzie interinali hanno legami con personaggi dalla lunga carriera criminale, con i quali si dedicano non di rado al riciclaggio di denaro sporco. Era solo una questione di tempo prima che questi imprenditori iniziassero ad usare la violenza e le minacce di morte contro i sindacalisti. La SAC chiede che la polizia ed il ministro svedese per il lavoro Hillevi Engstrom prendano sul serio questi sviluppi e costringano le agenzie di lavoro interinale, attraverso un apposito programma, a rispettare le leggi svedesi e gli accordi lavorativi.

Comunicato stampa originale in svedese e traduzione in tedesco. Traduzione dal tedesco all’italiano mia.

Nota mia: non ho molta (ok, non ne ho per nulla…) fiducia negli appelli a governi e polizie. Spero solo che i/le compagni/e della SAC sappiano adottare le contromisure necessarie a garantire l’incolumità degli attivisti del sindacato per poter proseguire con successo le lotte per i diritti dei/lle lavoratori/trici.