100 milioni di lavoratori/trici in sciopero in India.

Circa 100 milioni di lavoratori e lavoratrici hanno partecipato il 28 Febbraio in India a quello che può essere definito uno degli scioperi più grandi della storia. Oltre una dozzina di grosse federazioni sindacali e circa 5000 sindacati hanno aderito alle agitazioni, che hanno coinvolto principalmente lavoratori/trici di banche pubbliche, ferrovie, trasporti stradali, assicurazioni, porti, aereoporti, minatori carboniferi e settore energetico, ma hanno visto la partecipazione massiccia di altri settori tra i quali quello degli/lle insegnanti. Tra le richieste principali avanzate dai/lle lavoratori/trici in lotta e dalle diverse organizzazioni e federazioni sindacali vi sono: salario minimo garantito a livello nazionale, parità di diritti fra lavoratori assunti a tempo determinato e lavoratori con contratto a tempo determinato e assunzione definitiva dei lavoratori a tempo determinato, creazione di un fondo assicurativo nazionale, difesa dei diritti sindacali, adeguamento degli stipendi al costo della vita e blocco dell’aumento dei prezzi, lotta alla corruzione, aumento delle pensioni,  blocco della privatizzazione/svendita di settori pubblici. Il governo indiano ha bollato lo sciopero come un’errore e la camera associata del commercio e dell’industria indiana (Assocham) ha definito ingiustificabile l’astensione lavorativa, calcolando una perdita per l’economia nazionale pari a circa 20 milioni di dollari. A livello locale le autorità hanno preso contromisure per far sì che non venisse interrotto il “businnes as usual”, ad esempio nel Bengala occidentale sono stati messi in circolazione 1000 autobus statali, mentre a Kolkata il capo della polizia ha dispiegato 10mila agenti; a livello nazionale vi sono stati un centinaio di arresti a danno di attivisti che bloccavano il traffico stradale e ferroviario, oltre a diverse migliaia di altri arresti in diverse parti del Paese a danno di scioperanti . Lo sciopero è comunque stato un grande successo, almeno questa è l’impressione che si ha leggendo i commenti dei rappresentanti di alcune organizzazioni sindacali coinvolte: a Mumbai, capitale finanziaria dell’India, le banche sarrebbero rimaste tutte chiuse, a Nuova Delhi difficile trovare mezzi di trasporto pubblici in circolazione, così come a Karnataka, dove gran parte delle attività commerciali sono rimaste chiuse, mentre a Nagpur ,oltre a banche e trasporti, per la prima volta in tempi recenti hanno scioperato anche gli/le operai/e della fabbrica di armamenti pesanti “Ordnance Factory” di Ambhajhari.

Per approfondire vedi l’articolo in lingua inglese “India strike: A preliminary report- To Break their Haughty Power“.

PS: i massmedia del vostro Paese hanno dato il giusto risalto a questa notizia? Se la risposta è “no” dovreste riflettere sul perchè!