Aggiornamenti dalla Grecia sulle lotte dei lavoratori immigrati e sulle lotte antifasciste.

Fonte: Informa-Azione.

” Riceviamo e diffondiamo:

Nella regione della Manolada (Peloponneso) 200 operai (quasi tutti originari del Bangladesh) sono andati sotto gli uffici della loro azienda a chiedere sei mesi di stipendi arretrati.

All’ingresso si sono trovati la strada sbarrata da alcuni sorveglianti armati, pagati dal padrone per difendere la sua azienda e la sua incolumità.

I sorveglianti, trovandosi di fronte una folla di persone che insistentemente chiedeva quello che gli spettava hanno reagito sparando e ferendo almeno 34 dimostranti.

Pare che oltre, al fatto che Alba Dorata sia invischiata in questa storia, il governo, con il suo aiuto stia cercando di nascondere ed insabbiare la vicenda.

La regione delle Manolada non è nuova a fatti di questo genere, è un pò come la nostra Puglia, come la Sicilia, la Calabria o alcune aree del nord, dove vengono schiavizzati migliaia di migranti, spesso ricattati perché senza documenti e con il rischio di espulsione.
E’ stato comunque lanciato un boicottaggio internazionale dei prodotti che derivano da questa regione insanguinata, in special modo le fragole, al grido di “Boycott Manolada’s Bloodstained Strawberries”.

maggiori info e foto su:

http://dawnofthegreeks.wordpress.com/2013/04/18/immigrant-workers-shot-in-nea-manolada/

http://proxy.storify.com/?url=http%3A%2F%2Fpbs.twimg.com%2Fmedia%2FBIFOmZdCEAAvQ9t.jpg


Video sul sito del Guardian sulle infiltrazioni di alba dorata nella polizia (o meglio, su come molti membri della polizia facciano parte di alba dorata e aiutino i loro camerati)

http://www.guardian.co.uk/world/video/2012/oct/26/golden-dawn-greece-police-video

(è abbastanza legalista come video)


Questo è quanto successo a Thassos di recente:

Il 2 e il 9 aprile, gli abitanti della cittadina di Thassos hanno cacciato i camerati di Alba Dorata mentre cercavano di tenere un’iniziativa di propaganda distribuendo cibo e altri beni di prima necessità. Non si mangia dalla mano armata dei padroni!

Fonte e video:

http://dawnofthegreeks.wordpress.com/2013/04/02/greek-villagers-block-golden-dawn-food-handout-on-thassos/

http://dawnofthegreeks.wordpress.com/2013/04/09/the-fiasco-of-golden-dawn-in-thassos/


Scontri tra sindacalisti stalinisti del KKE e migranti contro membri di Alba Dorata. Stelios Vlamakis (uno dei leader del partito) è stato preso di peso e gettato in mare, altri due membri di alba dorata sono rimasti feriti negli scontri.

maggiori info:

https://autonomiaspezzina.wordpress.com/2013/04/06/grecia-leader-neonazista-di-alba-dorata-gettato-in-mare-da-immigrati-e-comunisti/


Ferimenti di migranti con coltelli:

Un militante neonazista è stato arrestato con l’accusa di avere partecipato a diversi accoltellamenti, pestaggi e rapine contro migranti, principalmente pakistani, e alcune loro piccole attività commerciali.

maggiori info:

https://icantrelaxingreece.wordpress.com/2013/04/10/perpetrator-of-series-of-racist-attacks-with-knife-got-arrested/


Questo è un articolo sui collegamenti e le amicizie tra fascisti greci e italiani e in particolare sulla relazione tra Alba Dorata e Forza Nuova, che tenta di mutuarne alcune strategie.

http://www.crisisrepublic.com/golden-dawn-and-italian-neo-fascism-a-love-story/ “

Il pericolo Alba Dorata.

La crisi e il “sonno della ragione“.

Tra gli effetti più devastanti della crisi economica che colpisce la Grecia vi è l’ascesa di un movimento neonazista sempre più forte, dotato di un’ampia base di consensi anche attivi da parte di una popolazione stremata che si lascia sedurre e ingannare dalle promesse e dagli slogan xenofobi e populisti di un manipolo di teppisti che ora siede in parlamento e pattuglia le strade alla caccia di “nemici”. Il bersaglio facile è, come spesso accade, lo “straniero” e più in generale il “diverso”, accusato di rubare il lavoro ai greci,di minare le basi dei valori nazionali e di godere di fantomatici privilegi quando un numero sempre più crescente di persone soffre gli effetti delle misure varate dai governi agli ordini della troika BCE-UE-FMI. Questo movimento si chiama Chrysi Avgi (Alba Dorata), partito greco che si richiama esplicitamente all’ideologia nazista e al concetto di “sangue e suolo”. Fondato nel 1985 (e riconosciuto ufficialmente come partito nel 1993) dall’ex paracadutista Nikolaos Michaloliakos, Alba Dorata ha registrato rispettivamente il 6,97 % dei voti (21 seggi) alle elezioni nazionali greche svoltesi il 6 Maggio 2012 e il 6,92% (18 seggi) a quelle del 17 Giugno successivo . La maggior parte dei consensi al partito provengono dai ceti benestanti timorosi di poter perdere i loro privilegi, dagli abitanti di quartieri il cui mancato sviluppo economico suscita sentimenti di rancore nei confronti della classe dirigente e dagli agenti di polizia (si stima che oltre il 50% degli agenti delle forze dell’ordine avrebbe votato per Alba Dorata). Tra i sostenitori di Alba Dorata vi sono anche molti esponenti della scena black metal di ispirazione nazista (NSBM), tra cui musicisti delle bands Der Stürmer, Legion of Doom, Naer Mataron, oltre che i soliti teppisti senza arte nè parte reclutati soprattutto tra le tifoserie calcistiche. La scarsa conoscenza della storia e delle ideologie nazifasciste, della dittatura di Ioannis Metaxas, dell’occupazione italo-tedesca in Grecia durante la Seconda Guerra Mondiale, della guerra civile greca e della dittatura militare reazionaria dei colonnelli durata fino al 1973 gioca un ruolo importante soprattutto tra i più giovani, attratti dall’avventurismo e dalle presunte buone intenzioni del partito nei confronti dei greci “di sangue puro”.

I temi centrali sui quali questa organizzazione tenta- attualmente con successo- di raccogliere consensi sono l’antieuropeismo e l’opposizione all’immigrazione. Omofobia e antisemitismo (Michaloliakos ha negato pubblicamente la Shoah ed ha elogiato Hitler in alcuni suoi articoli di giornale, in particolare in quello del 1987 dall’inequivocabile titolo “Hitler per 1000 anni”, pubblicato sulla rivista che portava lo stesso nome dell’organizzazione da lui fondata) sono anch’essi parte integrante dell’ideologia del partito, seppure messi momentaneamente in ombra dalla piú intensa attivitá xenofoba/antiimmigratoria. Il populismo di stampo xenofobo dei membri dell’organizzazione si manifesta nelle loro iniziative da un lato “caritatevoli” (ad esempio la donazione di sangue destinato solo “a persone di comprovata origine greca” e la distribuzione gratuita di generi di prima necessità a persone indigenti anch’esse di comprovata origine greca, a sostegno della quale il partito ha anche aperto sedi a New York, Montreal e Melbourne per raccogliere fondi da destinare a quest’ultima attvitá), dall’altro si concretizza in aggressioni contro immigrati, persone di origine straniera e avversari politici. In tal senso basterà citare alcuni episodi saliti di recente alla ribalta della cronaca, vale a dire l’aggressione fisica in diretta televisiva durante un dibattito politico da parte di Ilias Kasidiaris, portavoce del partito neonazista, ai danni di una rappresentante del partito comunista e la distruzione di alcune bancarelle gestite da immigrati presumibilmente privi di licenza in un mercato nella città di Rafina, azione alla quale hanno preso parte attiva i deputati Giorgos Germenis e Panayiotis Iliopoulos. Tra gli avvenimenti di vecchia data che sarebbe opportuno ricordare vi è l’omicidio di due immigrati ed il ferimento di altri sette da parte del militante di Alba Dorata Pantelis Kazakos, che scatenò una sparatoria ne centro di Atene il 22 Ottobre 1999 poichè si sentiva insultato dall’incendio di una bandiera nazionale greca ad opera di tifosi albanesi durante l’incontro di calcio Grecia-Albania svoltosi il 6 Ottobre nella capitale greca. Anche il caso di Antonios Androutsopoulos, membro di spicco dell’organizzazione, colpevole del tentato omicidio di tre studenti di sinistra e latitante dal 1998 al 2005 -presumibilmente grazie ad agganci nell’ambiente delle forze dell’ordine- dovrebbe far riflettere. In particolare le aggressioni nei confronti di “stranieri” e immigrati da parte di picchiatori legati ad Alba Dorata sono all’ordine del giorno. Skordeli Themis, giá candidata del partito alle elezioni amministrative di Atene, e lo stesso Ilias Kasidiaris sono sospettati di aggressioni a sfondo razzista e pertanto sotto processo. Aggressioni che possono rivelarsi mortali, come nel caso dell’immigrato di origine irachena accoltellato a morte da un gruppo di razzisti in motocicletta la notte del 12 Agosto di quest’anno. Il fatto che il governo nel 2010 abbia promulgato una legge che prevede il pagamento di 100 € per ogni denuncia presentata alla polizia non aiuta, così come non aiuta il fatto che in molti casi siano gli stessi agenti di polizia a collaborare con le aggressioni razziste o a coprirle, mentre l’attuale governo conservatore presieduto da Samaras porta avanti una campagna denominata “Xenios Zeus” contro l’immigrazione clandestina che ha finora portato a diverse migliaia di arresti nei confronti di immigrati sprovvisti di documenti in regola, inviati solitamente in centri detentivi al confine con la Turchia in attesa di espulsione, centri detentivi che, come annunciato dal governo ad Aprile, aumenteranno di 30 unità nel 2014. È evidente quindi una convergenza almeno parziale di intenti tra governo e neonazisti nel trattamento dell’immigrazione, ritenuta un problema grave in tempo di crisi. Ovviamente sia i neonazisti che le istituzioni tacciono sul fatto che la manodopera straniera sia stata usata per anni- e viene tuttora usata- per svolgere mansioni faticose, pericolose e generalmente poco appetibili in cambio di un’infima retribuzione e di condizioni lavorative oltremodo pessime, che non possono essere contestate da persone la cui condizione è precaria e legalmente non garantita e le cui necessità immediate sono pressanti. Si tace ovviamente anche sul fatto che la Grecia sia divenuta solo di recente una meta (spesso solo di transito) per gli immigrati e che fino a vent’anni fa era un luogo di emigrazione piuttosto che d’immigrazione: a tale proposito basterà ricordare che Melbourne, la città australiana dove Alba Dorata ha aperto una propria sede, è considerata “la terza cittá della Grecia” visto l’elevato numero di residenti di origine ellenica.

Tra violenza e tentativi di smarcamento.

È evidente che l’ascesa di Alba Dorata crei preoccupazione, anche se solo formale, anche a livello internazionale. Quello che fino a pochi anni fa era solo un piccolo movimento considerato da molti ridicolo ma soprattutto innocuo è oggi un partito molto attivo con una base sociale ed elettorale presumibilmente destinata a crescere. Se da un lato esso prosegue con rinnovata intensitá gli attacchi violenti di stampo razzista e fascista, dall’altro tenta di accreditarsi come movimento serio, in grado di risolvere la complessa situazione di crisi nella quale versa il paese e di alleviare le sofferenze della popolazione con provvedimenti di efficacia immediata, facendo leva sulle paure più irrazionali di una societá attraversata da una crisi non solo economica ma anche sociale e culturale e sbandierando revanchismo nazionale e ostilitá, perlomeno a livello propagandistico, nei confronti dell’Unione Europea e della moneta unica. Da una parte si scatenano pogrom contro gli immigrati seminando terrore e insicurezza, dall’altro si fa presa su concetti securitari organizzando ronde e gruppi di difesa dei cittadini greci contro la presunta minaccia della criminalità straniera; da un lato si fa sfoggio pubblico di atteggiamenti marziali e violenza estetizzata, dall’altro ci si presenta come vittime della diffamazione orchestrata dalla stampa al servizio dei poteri forti e di non meglio precisati interessi stranieri; si palesano legami con l’ideologia nazista, il metaxasismo, il nazionalismo più estremo e si afferma contemporaneamente di non essere un movimento fascista, ma solo un’organizzazione che ha a cuore il destino ed il benessere del popolo greco. Resta da vedere quanto potrà durare questa impostazione apparentemente schizofrenica, ma tipica dei movimenti di ispirazione fascista in bilico tra due tendenze apparentemente inconciliabili, quella militantista e quella in doppiopetto impegnata a rendersi presentabile agli occhi dell’opinione pubblica nazionale e internazionale. È certo però che il pericolo derivato da Alba Dorata non è solo quello di un suo possibile aumento di peso ed influenza nel parlamento e nelle istituzioni greche, sebbene anche questa prospettiva non andrebbe trascurata né sottovalutata (attualmente alcuni sondaggi indicano i potenziali voti per il partito tra il 9% e il 12%). Il pericolo urgente e concreto che ci si trova ad affrontare è quello di un movimento organizzato, dotato di fondi, strutture, sedi, militanti violenti e consenso crescente tra alcune fasce della popolazione, oltre che appoggiato in forma sia attiva che passiva da elementi delle istituzioni (forze dell’ordine in primis).

La risposta antifascista.

Gli antifascisti greci tentano di contrastare le attivitá dei neonazisti attraverso la propaganda e l’azione diretta, non senza rischi per la propria incolumità personale. Il problema non sono solo gli attacchi da parte di militanti e sostenitori di Alba Dorata, ma anche la repressione poliziesca ai limiti della legalitá stessa. Di questa hanno fatto le spese, cito un caso recente, un totale di circa 40 antifascisti arrestati tra lo scorso 30 Settembre e i giorni successivi ad Atene a seguito di manifestazioni, sfociate in scontri, in solidarietà con un centro culturale tanzanese devastato nei giorni precedenti dai neonazisti. Gli arrestati, una volta rilasciati, hanno dichiarato di aver subito pestaggi, umiliazioni e torture di vario genere da parte di alcuni agenti di polizia protetti dall’omertà degli altri colleghi, che avrebbero anche minacciato di fornire a “quelli di Alba Dorata” le generalitá degli antifascisti vittime della brutalitá poliziesca se questi avessero denunciato pubblicamente la cosa (il fatto è poi stato sì denunciato, ma in forma anonima…). Ciò non impedisce comunque volantinaggi, affissioni, cortei motorizzati  e marce antifasciste, che a volte culminano in confrontazioni fisiche con gli estremisti di destra. Anche la distruzione di sedi di partito di Alba Dorata e il danneggiamento delle proprietà appartenenti a personaggi ad essa legati svolgono un ruolo importante nel campo dell’azione diretta antifascista. Uno dei casi piú emblematici in questo senso è l’attacco del 15 Marzo di quest’anno all’ufficio di Alba Dorata a Patrasso, inaugurato tre giorni prima: un centinaio di antifascisti/e hanno raggiunto in corteo l’ufficio, sono penetrati al suo interno ed hanno gettato dalla finestra materiale propagandistico dato poi alle fiamme, hanno divelto sanitari e spaccato tubature in modo da allagare il locale, hanno vergato scritte sui muri ed hanno danneggiato la struttura muraria a martellate rendendo così l’ufficio completamente inagibile. In altri casi si ricorre ad attacchi incendiari, come quelli dello scorso 12 e 22 Agosto, indirizzati rispettivamente contro l’ufficio di Alba Dorata a Pagrati e contro azienda e veicolo di proprietà di Efstathios Boukouras, candidato del partito. L’attivismo antifascista sembrava aver dato risultati positivi nel Dicembre del 2005, quando Michaloliakos dichiarò sciolta la sua organizzazione a seguito di scontri di strada con gli anarchici; i militanti e i quadri dirigenti di Alba Dorata rimasero però attivi in altri gruppi e il partito riprese ufficialmente le sue attivitá nel Marzo 2007.

Visti i collegamenti internazionali di Alba Dorata e la presenza di suoi militanti a iniziative organizzate da movimenti di estrema destra all’estero, è evidente che il problema non può essere circoscritto alla sola Grecia: quando parliamo di solidarietà internazionale dovremmo ricordare che la lotta che sta avvenendo in Grecia è una lotta che riguarda noi tutti/e, contro un problema, quello dell’estremismo di destra, che non possiamo permetterci il lusso di trascurare. Altrimenti rischiamo di trovarci di fronte agli stessi mostri originati dal “sonno della ragione” di fronte ai quali si trovarono i nostri nonni. Ma anche senza arrivare a tanto è sufficiente pensare al numero stimato di 500 aggressioni di stampo razzista avvenute in Grecia negli ultimi 6 mesi per spingerci a fare tutto ciò che è in nostro potere per supportare la lotta degli/lle antifascisti/e, in Grecia e ovunque ve ne sia bisogno.

Fonti: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11.

Grecia: 6.400 immigranti detenuti dalla polizia nella più grande operazione di pogrom nel centro di Atene finora.

“Nei giorni scorsi, la polizia ha condotto la più grande operazione di pogrom nel centro di Atene finora. Secondo le informazioni rilasciate, 1.500 persone sono state arrestate dalla polizia nei primi due giorni dell’operazione (2-3 Agosto) ed altre 4.900 solo nel terzo giorno (4 agosto). L’operazione ha avuto luogo ad Atene e ad Evros, al confine con la Turchia al Nord Est. Almeno 1.630 persone sono state arrestate e sono pronte ad affrontare la deportazione.

Con un tocco Orwelliano, l’operazione di pogrom razzista è stata chiamata “Xenios Zeus” – l’antico dio simbolo dell’ospitalità e protettore dei viaggiatori stranieri. La repressione ha continuato Domenica, 5 Agosto. Sembra che l’ultima operazione è centrata attorno la Piazza Omonia, nella zona di Monastiraki, Pedion di Areos e Piazza Vathis, tutte zone del centro di Atene. Come riporta Occupied London, la polizia ha fermato, ha perquisito ed ha trattenuto tutti gl’immigranti nel loro percorso, indipendentemente dal fatto se erano o meno in possesso d’un documento valido.”

( Fonte: Contra-Info ).