Spostata la data dello sciopero generale in Spagna, sarà il 14 Novembre.

Il sindacato di base spagnolo CGT ha deciso di spostare la data delllo sciopero generale in Spagna, precedentemente indetto per il 31 Ottobre, al 14 Novembre 2012. La decisione deriva dal fatto che proprio per il 14 Novembre è stato proclamato da decine di sindacati uno sciopero generale che coinvolgerà numerosi Paesi dell’ Unione Europea. La CGT, si legge in un comunicato in lingua spagnola, ha preso tale decisione rispondendo alle esigenze della popolazione e della classe lavoratrice che ora più che mai, in una fase di crisi economica dalle conseguenze sociali devastanti, necessita unitá di azione tra le diverse organizzazioni sindacali, fermo restando il mantenimento delle rivendicazioni, delle motivazioni e degli obiettivi sui quali si basava la precedente convocazione di sciopero generale per il 31 Ottobre. Il 31 Ottobre come data di convocazione di sciopero in Spagna verrá mantenuta eventualmente dalle realtá locali e dai comparti che lo ritenessero necessario, per il resto rimarrà comunque una “giornata di mobilitazione sociale attiva” che prevede mobilitazioni, occupazioni, cortei, azioni dirette, sciopero del consumo ecc…, anche in preparazione dello sciopero del 14 Novembre.

31 Ottobre, sciopero generale in Spagna.

L’organizzazione sindacale di base CGT (Confederación General del Trabajo) ha proclamato in Spagna uno sciopero generale per la giornata del 31 Ottobre. Sulle ragioni che hanno spinto a prendere questa decisione e sugli obiettivi che la CGT, con questa ed altre mobilitazioni, intende perseguire, è stato reso noto un comunicato a firma dell’organizzazione sindacale, che ho tradotto nella sua forma riassunta (l’originale lo potete leggere sul sito dedicato all’iniziativa; una versione del comunicato più estesa è stata invece tradotta dall’ufficio relazioni internazionali della FdCA e si trova su Anarkismo):

“Il 31 Ottobre la CGT, insieme ad altre organizzazioni, convoca uno sciopero generale di 24 ore in tutto lo stato Spagnolo perchè il governo, con la sua politica di tagli e riforme ai diritti lavorativi, alla spesa sociale, a salari, pensioni, sanità e educazione, sta smantellando i servizi pubblici essenziali e ci ha postato ad una autentica situazione di emergenza sociale. Dette politiche hanno provocato la disoccupazione di 6 milioni di persone, che il 52% dei giovani non abbia lavoro e sia costretto ad emigrare, che più di 700 mila persone siano state sfrattate dalle loro abitazioni, che milioni di persone stiano ingrossando le file dei poveri, sono politiche che stanno truffando tutta la popolazione per farci pagare la loro crisi. Uno sciopero generale perchè c’è l’amnistia fiscale per i defraudatori e privilegi fiscali per il grosso capitale. Uno sciopero generale perchè la crisi la paghi chi l’ha provocata, perchè i truffatori vengano perseguiti penalmente.

Perchè stiamo indicendo uno sciopero? Che tipo di sciopero?

Lo sciopero generale del 31 Ottobre è in primo luogo uno sciopero del lavoro, quindi dei lavoratori e delle lavoratrici per bloccare le imprese, i trasporti, i servizi, le comunicazioni e le amministrazioni, però è anche uno sciopero del consumo, per attaccare il capitalismo nella sua essenza e ridefinire il modello di sviluppo che sta depredando la vita nel pianeta, così come uno sciopero sociale per esigere diritti e libertà, per cambiare il modello con un’altro del quale possa beneficiare la maggioranza della popolazione attraverso una democrazia diretta e partecipativa.

Alternative della CGT alla crisi:

  • Abolire tutta la legislazione e le riforme aprovate contro i diritti della popolazione.
  • Protezione economica suffciente ai milioni di persone disoccupate.
  • Moratoria degli sfratti fino alla fine della crisi e politica sociale abitativa.
  • Riduzione della giornata lavorativa e dell’età pensionabile. Divieto della ERE (un tipo di procedura di licenziamento collettivo), cottimo, sottocontratti e ore extra.
  • No alla privatizzazione di sanità, istruzione, trasporti, comunicazioni, energia…
  • Accesso universale ai servizi pubblici per tutti e tutte.
  • Sviluppo degli aiuti alle persone non autosufficienti e suddivisione egualitaria dei lavori di assistenza.
  • Riforma fiscale, che paghi di più chi più ha e maggior tassazione di imprese e grande capitale.
  • Banca pubblica sotto controllo sociale che permetta l’accesso delle famiglie alle risorse.
  • Uso del denaro pubblico per la soddisfazione delle necessità delle persone e non per salvare le banche.
  • Abbandono di una politica economica indirizzata alla crescita illimitata e sostituzione con un’altra che tenga conto dei limiti delle risorse del nostro pianeta.
  • Il loro modello di democrazia non ci sta bene. Puntiamo su un altro modello di democrazia diretta, partecipativa e dal basso.”

In appoggio all’iniziativa è stata anche indetta, nella cittá tedesca di Dresda, una manifestazione di solidarietà con lo sciopero generale promossa sempre per il 31 Ottobre dall’Allgemeine Syndikat Dresden (FAU-IAA), che intende anche tematizzare i recenti scioperi in Portogallo, Italia, Grecia e Francia ma anche la situazione dei/lle lavoratori/trici salariati in Germania. Infatti, nonostante il capitalismo tedesco festeggi da vincitore e la popolazione non sia stata ancora colpita duramente dalla crisi così come avviene nei Paesi del Sud Europa, “si è comunque giunti negli ultimi anni ad un massiccio peggioramento della condizione sociale: pensione a 67 anni, calo dei salari reali (diminuzione del potere di acquisto, ndt), peggioramento dell’accesso a istruzione e sanitá, diffusione del lavoro interinale e di altre forme di precariato, umiliazione dei disoccupati e difficoltá di accedere ad alloggi a prezzi economici sono solo alcuni esempi”, si legge nel comunicato dell’Allgemeine Syndikat Dresden, che ricorda che “se noi stessi non agiamo, ci rendiamo responsabili dello sfruttamento di altri esseri umani” e che la manifestazione del 31 a Dresda “deve interessare tutte le persone dipendenti dal salario. Abbiamo bisogno di tutti/e!”

Spagna: giornate di lotta dal 29 Maggio al 15 Giugno.

Fonte: Anarkismo.

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“CGT, CNT e SO convocano le giornate di mobilitazione dal 29 maggio al 15 giugno


Questo maggio segna un anno di movimenti popolari che si sono presi le strade per dimostrare la loro indignazione in molteplici località del pianeta, dalla “primavera araba” passando per la porta del Sol fino ad arrivare ad Occupy Wall Street. L’esplosione di indignazione popolare del 15 maggio 2012 si è concretizzata in diverse assemblee di città e di quartiere, gruppi di lavoro ed un’estesa rete di comunicazione, di mobilitazione e di azione comune, che unisce tutte le lotte che collegano l’intera popolazione e che permette ad essa di affrontare le lotte in maniera organica e collettiva. Questo ci rende consapevoli che non siamo soli e che l’azione unita può cambiare le cose.

La CGT, la CNT e Solidaritat Obrera hanno sostenuto tutti i nostri militanti nelle mobilitazioni globali convocate dal 12 al 15 maggio, ed hanno invitato tutta la classe lavoratrice a scendere nelle piazze e nelle strade per partecipare alle azioni previste in quelle giornate. Come organizzazioni sindacali abbiamo fatto nostre le parole d’ordine espresse da questo movimento: “Non un euro per salvare le banche; istruzione e sanità pubbliche e di qualità; No alla precarietà; no alla Riforma del lavoro; Per una casa decente”.

Per continuare a lottare per i nostri diritti, convochiamo diverse giornate di mobilitazione a partire dal 29 maggio fino al 15 di giugno.

Le organizzazioni sindacali CGT, CNT e SO, dopo l’esito favorevole dello sciopero generale del 29 marzo e di fronte all’atteggiamento dei governi regionali per cui nulla è mutato rispetto alla Riforma del Lavoro, ai tagli ed al Patto Sociale, considerano assolutamente necessario per la classe lavoratrice, e specialmente per i poveri, continuare subito con le manifestazioni necessarie per mettere fine alla carneficina di diritti a cui viene sottoposta l’intera società.

Durante le giornate dal 29 maggio al 15 giugno faremo comizi, manifestazioni, presidi, scioperi dei consumatori, giornate di lotta e tutte quelle azioni che ci portino a denunciare l’attacco che stiamo subendo, per incamminarci verso un altro sciopero generale per la fine dei tagli brutali, per l’abrogazione della Riforma del Lavoro e per la restituzione di tutti i nostri diritti.

Sappiamo che per fare tutto ciò, bisogna unirsi e lavorare con quelle organizzazioni sindacali e sociali che stanno soffrendo questa situazione di ingiustizie, che si schierano contro il Patto Sociale e per la mobilitazione. Le invitiamo dunque a partecipare alle prossime iniziative.

CNT – Confederació Nacional del Treball
CGT – Confederació General del Treball
SO – Solidaritat Obrera

Traduzione dal catalano a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali.

Laura Gòmez e gli/le altri/e: quando la repressione non ha bisogno di scuse.

Il 24 Aprile scorso è stata arrestata in Spagna Laura Gòmez, segretaria organizzativa del sindacato anarchico spagnolo CGT-Barcellona. Questa compagna si trova attualmente agli arresti in attesa di processo con l’accusa di incendio doloso. L’accusa si riferisce ad un episodio avvenuto durante lo sciopero generale indetto in Spagna da diversi sindacati anarchici (i maggiori dei quali CNT e CGT) il 29 Marzo di quest’anno al quale hanno partecipato, solo per citare Barcellona, 50mila persone. Fra le tante azioni, legali o illegali, messe in campo durante lo sciopero, quellla che è costata l’incriminazione della compagna Gòmez consiste nell’aver incendiato di fronte alla sede della Borsa di Barcellona un cartone contenente fac-simili di banconote: un’azione legalmente annunciata e attuata in presenza di vari organi di stampa. A chi dovesse stupirsi di fronte all’assurdità dell’accusa va ricordato come gli organi repressivi non abbiano necessariamente bisogno di un motivo per colpire, un capo d’accusa può venir inventato di sana pianta da chi tiene il coltello dalla parte del manico, perchè le leggi non solo sanno essere ingiuste, ma non sono nemmeno uguali per tutti. In un momento nel quale in Spagna aumenta il numero di senzatetto, la disoccupazione sale, lo sfruttamento si fa sempre piú feroce e le condizioni di vita per le classi subalterne peggionano considerevolmente giorno dopo giorno, mentre si annuncia che l’Unione Europea si appresta a salvare altre banche del Paese dal fallimento. qualsiasi segnale di lotta e ribellione, a prescindere dalle forme che esso assume, viene represso in modo da creare un esempio che spaventi e minacci quegli/lle oppressi/e che, sempre più numerosi, si mettono in testa di opporsi a Stato e capitale.

Una situazione fin troppo simile si riproduce anche in Italia, sia per quanto riguarda la crisi che per quanto concerne le misure repressive adottate contro qualsiasi forma di dissenso. Uno degli esempi piú recenti riguarda il rinvio a giudizio di ventuno militanti del circolo bolognese Fuoriluogo, accusati/e di associazione a delinquere aggravata dalla finalita di eversione, il tutto per azioni che, nel caso i/le responsabili siano realmente da individuare fra gli/le accusati/e, sono di responsabilità dei singoli individui che le compiono.Di fronte a certi eventi lo stupore e l’indignazione dovrebbero lasciar spazio alla consapevolezza dei meccanismi repressivi, sostanzialmente immutati nel tempo e nei luoghi, ed alla solidarietà unita alla volontá di proseguire lotte di vitale importanza per il riscatto degli oppressi, degli esclusi e degli sfruttati.

Visita il blog in solidarietà a Laura Gòmez e firma l’appello per la sua liberazione (in spagnolo/castigliano ed in catalano).