No al congresso dei neonazisti europei a Bruxelles!

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Un’alleanza europea di partiti neo-nazifascisti, APF (Alleanza per la Pace e la Libertà), ha recentemente aperto una sede a Bruxelles, all’indirizzo 22 Square de Meeûs, Ixelles. A comporre quest’alleanza, che con i termini “pace” e “libertà” non ha realmente nulla a che vedere, sono le  organizzazioni NPD (Partito Nazionaldemocratico Tedesco, Germania), Forza nuova (Italia), DN (Democracia Nacional, Spagna), Chrysi Avgi (Alba Dorata, Grecia), Nation (Belgio) e altre ancora, distintesi nel corso degli anni per propaganda e azioni razziste, sessiste, omofobe, autoritarie e, in generale, indirizzate contro chiunque non rientri nei loro schemi ideologici e si opponga ai loro progetti. Membri di Nation hanno aggredito e picchiato immigrati e senzatetto in Piazza Luxembourg a Bruxelles, mentre Alba Dorata è responsabile di centinaia di aggressioni a strutture autogestite, lavoratori/trici in sciopero, oppositori/trici politici/che e immigrati, i suoi membri hanno ucciso almeno una dozzina di immigrati e, nel 2013, il rapper antifascista Pavlos Fissas- solo per citare alcuni esempi.

È grazie alla donazione di 600 000 € da parte del Parlamento Europeo che Alba Dorata e i suoi alleati hanno potuto aprire un ufficio nella capitale belga. Le attività pubbliche dell’ APF sembrano non disturbare né chi ha affittato loro i locali nei quali svolgono le loro funzioni ufficiali, né le autorità comunali.

È ovvio che l’estrema destra non ha il monopolio di razzismo, sessismo e autoritarismo nelle nostre società europee. In ogni caso, l’influenza dell’estrema destra nell’attuale dibattito politico è innegabile. Altri partiti, non solo della destra conservatrice, giocano al sorpasso e avanzano proposte xenofobe, securitarie e antiemancipatorie con la scusa i voler sottrarre consensi ai neofascisti, mentre i loro argomenti vengono sdoganati e resi maggiormente accettabili per l’opinione pubblica.

Il prossimo 17 Dicembre si svolgerà il congresso annuale dell’APF, al quale parteciperanno neo-nazifascisti di tutta Europa. La campagna “Bruxelles Zone Antifasciste”, impegnata nell’obiettivo di far chiudere gli uffici dell’APF, invita tutti/e gli/le antifascisti/e a bloccare questo congresso, per impedire che la capitale belga diventi per un fine settimana un punto di incontro degli estremisti di destra europei e, alla lunga, il centro di riorganizzazione delle loro forze politiche e militanti. Non è necessario aspettare nuove tragedie, non bisogna esitare nel fermare chi fa proprio un passato di genocidi, dittature e guerre e un presente di aggressioni e omicidi. Non diamo a questi personaggi l’opportunità di organizzarsi, diffondere la loro propaganda nei quartieri, applicare la loro ideologia!

Altre informazioni e aggiornamenti: https://bxlzoneantifasciste.wordpress.com/

Comunicati in diverse lingue: https://freecollective.wordpress.com/2016/12/04/bruselas-llamado-para-boicotear-el-congreso-de-la-apf-alianza-europea-de-org-neonazis-17diciembre/

Vite precarie.

Rosetta, il film del 1999 diretto dai fratelli belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne, in molti se lo saranno già dimenticato o non l’avranno affatto visto. Peccato, perchè si tratta di un capolavoro, che parla di una situazione tipo non troppo diversa da quella vissuta da molte persone ancora oggi in Europa e non solo. Durante le manifestazioni sindacali in Belgio, successivamente all’uscita del film, veniva scandito lo slogan “Siamo tutti Rosetta”. In quanti/e lo sono ancora? Per quanti/e la prospettiva di una vita “normale” è ancora un miraggio, e per quanti una vita “normale” è sinonimo di un lavoro stabile, una casa, una famiglia senza problemi? Quando l’essenziale sembra irraggiungibile non si può aspirare a qualcosa che vada oltre, che ci liberi definitivamente dalla spirale di sfruttamento e precarietà delle nostre esistenze in balìa di meccanismi che ci stritolano giorno dopo giorno?

#2: 14 Novembre, uno sciopero europeo.

Le foto sopra, riprese dall’alto in diverse cittá spagnole, dovrebbero dare un’idea di cosa sia stato (perlomeno in termini numerici) lo sciopero generale europeo del 14 Novembre appena trascorso. Nella sola Spagna hanno aderito,secondo fonti sindacali, 10 milioni di persone, il che significa trasporti bloccati, voli nazionali ed internazionali cancellati, scuole e uffici vuoti, ospedali funzionanti solo per le emergenze, nessuno in fabbrica, molti negozi chiusi. Stesso discorso per il Portogallo. In Italia lo sciopero era stato proclamato in modo parziale dalla CGIL (solo 4 ore), ma ad animarlo sono stati diversi sindacati di base, con una forte partecipazione studentesca. Buona adesione allo sciopero anche in Grecia ed alle manifestazioni di solidarietá che hanno avuto luogo in Gran Bretagna, Belgio (dove hanno scioperato i ferrovieri) e Francia (130 cortei in tutto il Paese). Numerose le azioni solidali in altri Paesi nei quali non si scioperava tra cui Polonia, Germania, Danimarca, Austria e Olanda, anche se con un numero esiguo di partecipanti.

In Portogallo (nella foto: il blocco anarcosindacalista sfila a Porto), dove ci sono stati cortei in più di 40 cittá, gli scioperanti hanno subíto durante tutto l’arco della giornata aggressioni da parte della polizia, sicuramente innervosita dal gran numero di persone che hanno circondato il parlamento a Lisbona. Per quanto riguarda l’adesione allo sciopero in Spagna è esemplare il caso della città di Vigo, in Galizia, che ha visto scendere per strada 150mila persone a fronte di 300mila abitanti: sicuramente molti di più di quelli che sono andati a votare alle scorse elezioni per il rinnovo del parlamento. In forte crescita la partecipazione nei diversi cortei a blocchi esplicitamente anticapitalisti in contrasto con quelli dei sindacati riformisti, basti pensare al blocco anticapitalista che ha sfilato a Barcellona con più di 30mila partecipanti. Numerose, al di lá dei cortei di massa, le azioni delocalizzate organizzate tra l’altro dalle diverse sezioni del sindacato anarchico spagnolo CNT. Durante il percorso dei cortei, un pò dappertutto sono state prese di mira diverse banche in modo simbolico, con lancio di uova e vernice, inoltre vi sono stati momenti di tensione nei pressi di alcuni negozi tenuti aperti dai proprietari nonostante lo sciopero. In molte occasioni la polizia ha usato la forza contro gli scioperanti, attaccando cortei, picchetti e persone isolate, non solo in Spagna (dove gli sbirri in alcuni casi hanno addirittura sparato pallottole di gomma contro i manifestanti e, specialmente a Madrid, Barcellona e Valencia, hanno ferito decine di persone in modo indiscriminato) e Portogallo, ma anche in Italia, dove sia a Torino che a Roma si sono avute cariche e scontri con i soliti pestaggi da parte di quelli che “fanno solo il loro lavoro” contro altri lavoratori. A Torino occupato simbolicamente il grattacielo del colosso bancario Intesa San Paolo, a Palermo bloccate dagli/lle studenti/esse le rotaie alla stazione centrale, così come a Napoli; in Piemonte azione solidale dei No Tav che in prima mattinata hanno bloccato l’autostrada A32, a Milano oltre alla manifestazione della CGIL (3000 persone) e a quella degli studenti (5000 persone) anche i/le lavoratori/trici dell’ospedale San Raffaele hanno sfilato organizzati nei sindacati di base (tra cui l’USI). A Bologna solo 1000 persone hanno partecipato al breve corteo della CGIL, mentre dieci volte superiore è stata l’affluenza numerica al corteo organizzato dai COBAS Scuola. Altre manifestazioni significative anche a Genova, Firenze e Pisa, dove è stata occupata la famosa torre pendente, simbolo della cittá. Sostanzialmente tranquillo (dove per “tranquillo” si intende senza scontri) lo sciopero di sole 3 ore in Grecia, che ha visto ad Atene diverse migliaia di lavoratori/trici, studenti/esse e disoccupati/e sfilare di fronte al parlamento portando con sè le bandiere di Portogallo, Spagna e Italia in segno di solidarietà internazionale con gli altri Paesi del sud Europa duramente colpiti dalla crisi economica. Una calma quasi inquietante in un Paese sull’orlo della rivolta di massa.

(Nelle foto sopra:[1] lavoratori in sciopero bloccano le rotaie nel nord di Bruxelles e [2] corteo a Bruxelles;[3] Corteo dei Sans Papier a Parigi; [4] manifestazione a Londra; [5] Solidarietà internazionale e [6] corteo ad Atene). Qui invece trovate alcuni video delle manifestazioni in diverse cittá spagnole.