Moscow Death Brigade.

Tizi coi muscoli pompati e pose da gangster che trattano le donne come se fossero oggetti e invitano a “diventare ricchi o morire provandoci” infilando un insulto sessista o omofobo ogni cinque parole mentre la telecamera che riprende le loro mosse stereotipate per il prossimo video da trasmettere su MTV inquadra auto di lusso, party vanesi, catenoni d’oro e abbigliamento di marca: era questa l’idea che avevo della scena hip hop nella seconda metà degli anni ’90 fino a buona parte del primo decennio di questo nuovo millennio, finchè ho scoperto artisti e gruppi che con certi cliché non hanno nulla a che fare.

Un’altro mondo del quale fanno parte anche i Moscow Death Brigade, gruppo hardcore-hip hop che si è fatto un nome nella scena underground russa- e non solo. Composta da elementi provenienti dalla scena punk e hardcore, la band si distingue non solo per i testi politici che riflettono in modo critico sulla realtà sociale e la vita quotidiana in Russia, ma anche per l’attivismo dei suoi membri coinvolti in progetti quali Food Not Bombs, manifestazioni antifasciste e antirazziste, supporto ai compagni incarcerati ed alle famiglie delle vittime delle violenze neonaziste, iniziative contro la brutalità poliziesca e la repressione statale. I concerti dei Moscow Death Brigade in Russia e in altre ex repubbliche dell’URSS sono spesso accompagnati da minacce da parte dei neonazisti e dalla presenza di polizia antisommossa. Nell’anno appena iniziato la band sarà in tour insieme ai What We Feel:

Photo: PLEASE REPOST!</p>
<p>So, finally tour is fully booked!! Thank you all for gig offers, in 2 days we got about 30 mails, for 5 blank dates))) We are thinking to make second part of tour in september-oktober, for dates thats not fits this spring.</p>
<p>so, finally..<br />
1/05 Berlin (D) / Barrio 161 Kreuzberg open air<br />
2/05 Saalfeld (D) / Schlossberg<br />
3/05 Prague (CZ) / Pilot<br />
4/05 Manchester (UK) / 0161 festival<br />
4/05 Katowice (PL) / Marcholt<br />
5/05 Warsaw (PL) / Znosna Lekkosc Bytu<br />
6/05 Kosice (SK) / Collosseum<br />
7/05 Bratislava (SK) / TBA<br />
8/05 Nurnberg (D) / Desi<br />
9/05 Frankfurt (D) / AU<br />
10/05 Dusseldorf (D) / AK47<br />
11/05 Siegburg (D) / SJZ<br />
12/05 Aachen (D) / AZ<br />
13/05 Leuven (BE) / TBA<br />
14/05 Nancy (F) / TBA<br />
15/05 Jena (D) / JG-Stadtmitte<br />
16/05 Hamburg (D) / Skorbut<br />
17/05 Rostock (D) / Riot in my heart<br />
18/05 Berlin (D) / TBA</p>
<p>if you have any questions and booking request for second part of tour - please write to our booking email wwfhcbooking (@) gmail.com

(Testo tradotto dal russo all’inglese da BlacKronstadt, che è anche l’autore dell’ottimo blog RABM):

  1. Heroes do exist in this world, they’re here near us
  2. But your sight passes by them, dimmed by propaganda.
  3. Behind the mess of decay, through the hell smoke of mass media
  4. They commit the feats, asking no reward
  5.  
  6. The paradise of a glamour world, streams of lies from the TV screen –
  7. Consume it until your eyes would sore like rotten wounds
  8. Swallow it! – says the dealer – Because you must!
  9. Just another golden calf leads the herd
  10. Of TV idiots, narco-clowns from the nightclubs,
  11. Venal “patriots” and gibbering “truthsayers”
  12. Silicone lips, greasy face…
  13. Do you want your daughter to be like them? To sell out yourself?
  14. And there are another “heroes”:
  15. On a frontline with stars on their shoulder straps,
  16. Listening to the screeching siren, they’re shepherds of Babylon’s herd (a reference to widespread police brutality and injustice – B.K.)
  17. Set the sound on TV more louder to drown out the moans.
  18. These are the new icons, the examples to follow,
  19. To writhe in ecstatic adoration.
  20. They’ll teach you to be trendy, to keep up with fashion –
  21. Dealer, Antikiller (a movie reference: http://www.imdb.com/title/tt0325005/ – B.K.), a 1000 tonns of cardboard monsters
  22.  
  23. Heroes do exist in this world, they’re here near us
  24. But your sight passes by them, dimmed by propaganda.
  25. Behind the mess of decay, through the hell smoke of mass media
  26. They commit the feats, asking no reward
  27.  
  28. Divide et impera, this law is older than world –
  29. Every segment of consumerism has its idols.
  30. No matter if you’re “guardian of a nation” or a hardcore junkie –
  31. There’s only one puppet master, everything goes in one mouth, in one wallet.
  32. The opium of mass media dictates you whom to be proud of,
  33. Who deserves the respect – come on, memorize their faces!
  34. Got insomnia again? Reach for the remote control,
  35. Feed the addiction in your brain, join the cult!
  36. Blind worship, a whole generation standing on knees,
  37. Heroes are only on the TV screen, you’ll forever remain in their shadow,
  38. Tycoons’ children, thieves, pimps, cops –
  39. They’ll get mountains of gold, you’ll get only a bullet in your head
  40. Stories about drugs, guns, nightclubs,
  41. Money and success built on blood.
  42. These “colossal spirits” teach you to kill for fun,
  43. To solve the moral questions as easy as cracking nuts
  44.  
  45. Heroes do exist in this world, they’re here near us
  46. But your sight passes by them, dimmed by propaganda.
  47. Behind the mess of decay, through the hell smoke of mass media
  48. They commit the feats, asking no reward
  49.  
  50. The luxury-satiated bitches are going crazy with boredom,
  51. But this track is for those who never lay down their hands,
  52. Who does not give up despite the verdict of doctors,
  53. Who reached the fatal line but is going for his dream ’til the end;
  54. For single mothers who raise their children
  55. Despite the poverty, problems and government lies.
  56. Life is getting more and more filthy, injustice burns our eyelids,
  57. But the strong conviction and perseverance can even stop the rivers to flow.
  58. It’s for those who didn’t forgot the heritage of our fathers,
  59. Who didn’t chose the easy but curvy road of scoundrels
  60. Who didn’t betray his calling and his oath to live for people,
  61. It’s for firefighters, rescue workers, medics, teachers –
  62. For those who spend the day in work, and get up before dawn
  63. Who kill the health at three jobs to raise a family,
  64. Who forget their life for the sake of duty…
  65. It’s hard to save yourself, but too easy to lose!
  66.  
  67. Heroes do exist in this world, they’re here near us
  68. But your sight passes by them, dimmed by propaganda.
  69. Behind the mess of decay, through the hell smoke of mass media
  70. They commit the feats, asking no reward

Sulla protesta del “movimento dei forconi”.

Solo in questi ultimissimi giorni ho avuto tempo di leggere notizie e analisi sulle proteste messe in atto di recente un pò in tutta Italia dal cosiddetto movimento dei forconi. Il loro programma, o meglio quello che si legge sul sito del “movimento del popolo de i forconi“, è in sostanza una lista di riforme che hanno un senso solo se si riconosce come legittima e auspicabile l’esistenza del sistema capitalista con tutte le sue conseguenze (ad esempio la divisione in classi sociali), che si indirizzano contro quelle che vengono ritenute le “storture” di tale sistema (neoliberismo, delocalizzazioni, corruzione, clientelismo, scarsa mobilità sociale, eccessiva pressione fiscale …) e che risultano palesemente fallaci perchè mancano di risonoscere questi aspetti come intrinsechi al sistema capitalista stesso. A scendere in piazza nelle scorse settimane sono stati principalmente lavoratori autonomi e piccoli imprenditori impoveriti dalla crisi, spesso trascinandosi dietro la loro mentalità piccoloborghese col relativo strascico di razzismo, classismo, qualunquismo e patriottismo. Eppure, pur scegliendo i loro obiettivi in modo magari discutibile (perchè bloccare nel traffico i mezzi di trasporto di chi torna dal lavoro e non indire direttamente un bel blocco delle attività produttive?), pur avendo tra le loro fila elementi di destra o addirittura dichiaratamente neofascisti, pur cercando percorsi legalitari e appoggio da parte delle forze dell’ordine, i forconi non possono essere ignorati, né etichettati sbrigativamente come fascisti tout court. Chi accusa i piccoli imprenditori di aver evaso da sempre le tasse e di lamentarsi ora per l’eccessiva pressione fiscale dovrebbe interrogarsi, anarchici/che in primis, sulla legittimità stessa del concetto di tasse come imposizione di un contributo da parte dello Stato (vogliamo forse rileggere cosa dicevano sull’argomento i vari Proudhon, Warren o Tucker?), ma anche ricordare che al di là delle generalizzazioni è vero che le condizioni di vita di tanti esponenti della cosiddetta piccola borghesia spesso non si allontanano molto da quelle dei lavoratori dipendenti, né che quel tipo di mentalità reazionaria e per me ripugnante della quale parlavo poco sopra è tristemente diffusa anche tra tanti elementi di quelle classi sociali definite storicamente come proletariato e sottoproletariato. Sono tanti gli aspetti che accomunano queste classi sociali, non ultimo il fatto che le critiche al sistema, indirizzate solo ad alcuni dei suoi aspetti, siano mosse da chi non vuole abbattere tale sistema perchè ritenuto ingiusto, ma da persone che vengono escluse dal fittizio benessere da esso prodotto, quelli del “vorrei ma non posso”, che non detestano tanto i “padroni” quanto il fatto di non essere al loro posto: una conseguenza della mancanza di coscienza di classe, anche frutto dell’opera di molti di quelli che  lo scorso 9 Dicembre si sono ritrovati a protestare in piazza solo perchè scivolati più in basso nella scala sociale. Eppure, come tutti i movimenti di protesta, quello dei forconi non dovrebbe venir liquidato sbrigativamente, magari usando schemi e strumenti di analisi ormai superati, bensì seguito con attenzione. Finite le manifestazioni e i blocchi stradali il problema è ancora lì e con la rabbia di chi è sceso in piazza e continuerà a scendervi, anche se spesso con parole d’ordine molto diverse dalle nostre, bisogna fare i conti. Qual’è dunque il posto degli/lle anarchici/che in questo tipo di lotta, o meglio come rapportarsi nei confronti del malessere delle classi medie con l’acqua ormai alla gola, “proletarizzate”? In quanto persona “esterna” alle proteste, vivendo a troppi chilometri di distanza dai luoghi nelle quale esse si sono svolte e (probabilmente) continueranno a svolgersi, in questo frangente posso solo leggere ciò che avviene e farmi un’opinione, non certo dare consigli, piuttosto porre interrogativi. Di sicuro qui non sono tanto i metodi a dover essere radicalizzati, quanto i contenuti, il che è la cosa più lunga e difficile. Cercare altri luoghi e spazi di conflitto, altri soggetti partecipi? Ciò non esclude il fatto di doversi confrontare prima o poi, volenti o nolenti, con nuove componenti del disagio ormai diffuso ed esacerbato dalla crisi economica e con i loro discorsi. Confrontare e, chissà, magari anche scontrare: lo stringersi intorno all’appartenenza alla Nazione contro il potere delle banche e delle regie oscure aspirando ad una guida del Paese che sia trasparente ed incorruttibile non è solo ingenuo, ma anche pericoloso, vi ricorda qualcosa? In mezzo all’inconsapevolezza ed alla mancanza di chiarezza si può provare a inserire contenuti di critica radicale al sistema e costruire un percorso comune di lotta, pur rischiando di partire mezzi sconfitti vista la difficoltà dell’impresa, oppure lasciare tutto in mano a chi nella confusione ideologica ci sguazza?

Provaci ancora, fascio!

I fascisti della Fiamma Tricolore tentano di farsi spazio nel movimento NO MUOS e proclamano una manifestazione per fine Agosto in Sicilia contro il progetto delle antenne militari. Non è la prima volta che estremisti di destra provano a immischiarsi in lotte che non gli appartengono, tentando di strumentalizzarle per raccogliere nuovi consensi: era già accaduto con le lotte contro globalizzazione, guerre imperialiste, TAV e al fianco del popolo palestinese, ma in tutte queste occasioni la risposta di movimenti e individui era stata sostanzialmente di netto rifiuto nei confronti di qualsiasi strumentalizzazione. I neofascisti, incapaci di brillare di luce propria e accortisi che la stantia riproposizione di artefatte storielle e vecchi cimeli del Ventennio non risulta abbastanza appetibile per le nuove generazioni, fanno leva oltre che sul solito ribellismo senza arte né parte, anche su slogan, tendenze e rivendicazioni appartenenti ai loro avversari politici di sempre. Lungi dall’interessarsi realmente alle lotte popolari e partecipate contro scempi ambientali, massacri fraticidi, politiche discriminatorie e di sfruttamento, questi sordidi personaggi e le loro organizzazioni parassitano battaglie altrui nella speranza di poter sdoganare le loro vere idee, per le quali non vi è posto nella società per chi non rientra nei canoni di normalità previsti dalle loro menti ristrette. Per i neofascisti quel che conta non è ad esempio che non venga realizzato un progetto dannoso come quello del MUOS, il problema per loro, da bravi militaristi sempre pronti a “credere-obbedire-combattere” è che a volerlo realizzare siano le forze armate statunitensi piuttosto che quelle italiane. Lo stesso discorso vale per il TAV: quelli che antepongono a qualsiasi altra cosa l'”interesse nazionale”, ovvero l’interesse autoritario e predace di chi all’interno di uno Stato-Nazione detiene il potere politico ed economico, non possono coerentemente far parte di una lotta come quella dei NO TAV.

In risposta al tentativo di strumentalizzazione neofascista della lotta contro il MUOS, il presidio NO MUOS di Niscemi indice un campeggio antifascista di due giorni in Contrada Ulmo e diffonde il seguente proclama ( tratto dal sito  www.nomuos.info):

” L’antifascismo vive in contrada Ulmo.

 

Da venerdì 30 Agosto il presidio No Muos di Niscemi indice una due giorni di campeggio Antifascista.

 

L’antifascismo non è soltanto una parola, ma è un valore quindi una pratica che deve essere seguita ogni giorno; una due giorni di campeggio che serva a radicare nelle coscienze politiche degli attivisti di tutta la Sicilia,  l’idea che i fascisti non sono scomparsi, ma agiscono tra le maglie delle amministrazioni e delle strutture borghesi e ancora a distanza di decenni dettano leggi atte a regolamentare e a imbrigliare la spontaneità dei compagni e delle compagne.

 

Con questa due giorni il presidio e le sue individualità chiedono alla rete antifascista siciliana e italiana di riunirsi in contrada Ulmo a Niscemi, dove si terrà un concerto antifascista e a seguire un corteo fino alla base militare U.S. Navy.

 

La formazione politica della fiamma tricolore di chiaro stampo fascista ha richiesto l’autorizzazione per una manifestazione contro l’istallazione del Muos. Il movimento  No Muos, come dichiarato nella carta d’intenti-  è antifascista e non può permettere che un corteo della destra estrema possa ostentare i loro slogan e appropriarsi dei nostri simboli e delle nostre bandiere. Il movimento non può permettere che i fascisti cavalchino i successi ottenuti dai  cittadini e dagli attivisti con anni di sacrifici, denunce e repressione. La lotta No muos è propria dei cittadini, è antipartitica, antipatriarcale e orizzontale quindi del tutto slegata dalle abitudini politiche della destra fascista italiana.

 

Il Movimento No Muos è e sarà sempre antifascista e non concederà un solo centimetro di contrada Ulmo alle schiere fasciste né concederà loro un minimo spiraglio di dialogo.

 

Dalla Val Susa ad Atene l’intera Europa è sottoposta a una capillare azione di repressione e a un rinvigorimento dei sistemi di controllo violenti e repressivi. Il movimento No Muos è convinto del fatto che permettere una manifestazione della fiamma tricolore sia rendersi complice del revisionismo storico e della fascistizzazione che stanno infestando le nostre realtà. Il movimento non è complice, il movimento non è inerte , il movimento è antagonista e dichiara in maniera ferma e irreversibile che il fascismo troverà a Niscemi e al presidio No Muos di contrada Ulmo una ferma opposizione;  tutti e tutte siamo e saremo fisicamente un blocco fermo e intenzionato a non permettere che le loro bandiere e i loro infamanti slogan possano essere ostentati.

Comitato di base di Niscemi”

Parigi, migliaia in strada per Clément e contro il fascismo.

Fonte: Infoaut.

alt“Dopo le prime mobilitazioni lanciate a poche ore dalla morte di Clement, il giovane antifascista francese assassinato da un gruppo di neofascisti mercoledì sera, ieri pomeriggio una nuova grande manifestazione ha riempito le strade di Parigi per omaggiare Clement e denunciare la violenza fascista portata avanti dai gruppuscoli di estrema destra che infestano la Francia.

La manifestazione, lanciata da Action Antifasciste Paris-banlieu al termine del presidio di giovedì, è partita nel primo pomeriggio da Bréguet-Sabin, nella zona della Bastiglia, e si è snodata fino a place Gambetta, nel nord della città. Migliaia le persone che sono scese in piazza a formare un lungo corteo, dal quale si levavano cori carichi di rabbia per l’accaduto, uno su tutti ‘Non dimentichiamo, non perdoniamo’.

Prima della manifestazione gli antifascisti/e parigini avevano ribadito di non volere alcun simbolo di partito all’interno del corteo, dal momento che l’uccisione di Clement è stata da subito oggetto di strumentalizzazioni e polemiche all’interno dell’arco parlamentare.

Il corteo ha anche puntato il dito contro la gestione mediatica dell’omicidio che da più parti è stata fatta, con ricostruzioni morbose ed epurate dei contenuti politici della vicenda che hanno riempito le testate nei primissimi giorni per poi lasciare in breve spazio al silenzio sulle manifestazioni svoltesi nella capitale. Anche per questo il corteo di ieri ha ribadito con forza che Clement è stato ucciso perché militante antifascista attivo quotidianamente nella propria battaglia e che quindi l’impegno di tutti/e debba essere ora quello di portare avanti la sua lotta con ancora più determinazione.

Il corteo è terminato intorno alle 17 con un minuto di silenzio in cui tutti i manifestanti si sono fermati con il pugno levato per rendere un utimo omaggio a Clement e la giornata è poi proseguita con un concerto antifascista che i compagni del giovane militante hanno deciso di tenere perché proprio Clement ne era stato tra gli organizzatori.

Anche nelle altre città della Francia sono state molte le manifestazioni svoltesi in contemporanea a quella della capitale, mentre da tutto il mondo continuano ad arrivare le immagini di solidarietà a Clement.

Nel frattempo la vicenda ha risollevato anche a livello istituzionale la polemica sulla presenza di organizzazioni di estrema destra (alle quali l’omicidio è stato ormai ricondotto con certezza) e nei giorni scorsi il governo ha attivato la procedura per la dissoluzione della JNR (i ‘giovani nazionalisti rivoluzionari’).

L’autopsia ha invece confermato che Clement è morto per i colpi ricevuti alla testa dal gruppo di neofascisti che lo ha aggredito con dei tirapugni e non per aver sbattuto la testa cadendo a terra, come qualcuno aveva tentato di dimostrare subito dopo l’omicidio per cercare di attenuare le responsabilità del branco di aggressori. Delle 8 persone fermate nei giorni scorsi per aver preso parte all’assassinio (tutte riconducibili alla JNR o al movimento ‘Terza via’), alcune sono state rilasciate, mentre tre si trovano sotto sorveglianza e una, uno skinhead di vent’anni accusato di aver causato la morte di Clement, è in stato di dentenzione provvisoria ma il magistrato incaricato dell’inchiesta sta insistendo perché a suo carico venga esclusa l’accusa di omicidio volontario.”

Aggiornamenti dalla Grecia sulle lotte dei lavoratori immigrati e sulle lotte antifasciste.

Fonte: Informa-Azione.

” Riceviamo e diffondiamo:

Nella regione della Manolada (Peloponneso) 200 operai (quasi tutti originari del Bangladesh) sono andati sotto gli uffici della loro azienda a chiedere sei mesi di stipendi arretrati.

All’ingresso si sono trovati la strada sbarrata da alcuni sorveglianti armati, pagati dal padrone per difendere la sua azienda e la sua incolumità.

I sorveglianti, trovandosi di fronte una folla di persone che insistentemente chiedeva quello che gli spettava hanno reagito sparando e ferendo almeno 34 dimostranti.

Pare che oltre, al fatto che Alba Dorata sia invischiata in questa storia, il governo, con il suo aiuto stia cercando di nascondere ed insabbiare la vicenda.

La regione delle Manolada non è nuova a fatti di questo genere, è un pò come la nostra Puglia, come la Sicilia, la Calabria o alcune aree del nord, dove vengono schiavizzati migliaia di migranti, spesso ricattati perché senza documenti e con il rischio di espulsione.
E’ stato comunque lanciato un boicottaggio internazionale dei prodotti che derivano da questa regione insanguinata, in special modo le fragole, al grido di “Boycott Manolada’s Bloodstained Strawberries”.

maggiori info e foto su:

http://dawnofthegreeks.wordpress.com/2013/04/18/immigrant-workers-shot-in-nea-manolada/

http://proxy.storify.com/?url=http%3A%2F%2Fpbs.twimg.com%2Fmedia%2FBIFOmZdCEAAvQ9t.jpg


Video sul sito del Guardian sulle infiltrazioni di alba dorata nella polizia (o meglio, su come molti membri della polizia facciano parte di alba dorata e aiutino i loro camerati)

http://www.guardian.co.uk/world/video/2012/oct/26/golden-dawn-greece-police-video

(è abbastanza legalista come video)


Questo è quanto successo a Thassos di recente:

Il 2 e il 9 aprile, gli abitanti della cittadina di Thassos hanno cacciato i camerati di Alba Dorata mentre cercavano di tenere un’iniziativa di propaganda distribuendo cibo e altri beni di prima necessità. Non si mangia dalla mano armata dei padroni!

Fonte e video:

http://dawnofthegreeks.wordpress.com/2013/04/02/greek-villagers-block-golden-dawn-food-handout-on-thassos/

http://dawnofthegreeks.wordpress.com/2013/04/09/the-fiasco-of-golden-dawn-in-thassos/


Scontri tra sindacalisti stalinisti del KKE e migranti contro membri di Alba Dorata. Stelios Vlamakis (uno dei leader del partito) è stato preso di peso e gettato in mare, altri due membri di alba dorata sono rimasti feriti negli scontri.

maggiori info:

https://autonomiaspezzina.wordpress.com/2013/04/06/grecia-leader-neonazista-di-alba-dorata-gettato-in-mare-da-immigrati-e-comunisti/


Ferimenti di migranti con coltelli:

Un militante neonazista è stato arrestato con l’accusa di avere partecipato a diversi accoltellamenti, pestaggi e rapine contro migranti, principalmente pakistani, e alcune loro piccole attività commerciali.

maggiori info:

https://icantrelaxingreece.wordpress.com/2013/04/10/perpetrator-of-series-of-racist-attacks-with-knife-got-arrested/


Questo è un articolo sui collegamenti e le amicizie tra fascisti greci e italiani e in particolare sulla relazione tra Alba Dorata e Forza Nuova, che tenta di mutuarne alcune strategie.

http://www.crisisrepublic.com/golden-dawn-and-italian-neo-fascism-a-love-story/ “

Ri-conosci il fascismo, continua a resistere!

Fonte: Informa-Azione.

RI-CONOSCI IL FASCISMO
CONTINUA A R-ESISTERE
10 giorni per ribadire l’importanza
della Resistenza a vecchi e nuovi fascismi.

Oggi più che mai è di fondamentale urgenza collettiva non soltanto recuperare e mantenere vivo quel percorso di memoria storica che attraverso decenni di resistenza ha opposto lotte ed anticorpi ai peggiori rigurgiti nazifascisti.
Ri-conoscere il fascismo significa ri-conoscerne, nel quotidiano, dinamiche e ritraduzioni, strategie e connessioni (in ogni condizione, contesto e territorio). Non a caso la storia ripete i suoi copioni. E proprio in periodi di “crisi economica” il terreno diventa nuovamente fertile per tutti quei processi di imbarbarimento
e fascistizzazione socio-culturale. Processi e dispositivi elaborati ad hoc: razzismi e politiche dell’esclusione, nazionalismi in nome di “purezze” identitarie, criminalizzazione di ogni forma di dissenso, isolamento dell’individuo e costruzione mediatica di capri espiatori verso cui convogliare l’insoddisfazione di masse ridotte a “sacrifici, lacrime e sangue”. Cupe strategie finalizzate a
conservare tutti quei privilegi politici ed economici di un potere autoritario e capitalista sempre più organico a banche e finanza mondiali.
Ri-conoscere i fascismi, oggi, significa per noi riappropriarsi di tutti quei momenti e di tutti quegli spazi di solidarietà collettiva nei quali confrontare/discutere priorità e necessità trasversali e ri-costruire pratiche e soluzioni dal basso. Perché ogni forma di dominio sull’esistente possa definitivamente scomparire. Da qui la necessità di organizzare, attraverso la
rete “Romagna mia”, una 10 giorni di confronto e dibattito sui temi del fascismo e
dell’antifascismo, sotto diverse angolazioni e plurime modalità, al fine di trovarsi più preparati e forti nella lotta.

 
VENERDI’ 12 APRILE
presso la Sala Bacchilega, Centro Sociale Castellano
V.le Umberto I 48, Castel Bolognese

DAL PORRAJMOS AI NUOVI GHETTI: L’APARTHAID PERMANENTE DEL
POPOLO ROM. (Incontro e dibattito ore 20.15)

Dopo la persecuzione e lo sterminio su base razziale di Rom e Sinti durante il regime nazifascista, permane ancora per questo popolo una condizione di segregazione sociale e di isolamento fisico e relazionale. Una minoranza confinata ai margini di questa società, costretta ad una R-esistenza nei nuovi ghetti istituzionali concepiti dall’antiziganismo dei nostri giorni.
I campi nomadi sono l’ennesimo prodotto di un pregiudizio etnico, il risultato dell’istituzionalizzazione, della segregazione e della discriminazione istituzionale che si consuma nelle nostre città tra l’indifferenza di molti… oggi come allora.

Ne parliamo con: Dimitris Argiropoulos, docente di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna, autore di saggi e ricerche sulla cultura del popolo rom.

Iniziativa organizzata da: COLL. POL. NUOVE RESISTENZE

SABATO 13 APRILE
presso il CSA GROTTA ROSSA, via della Lontra 40, Rimini

ARDITI DEL POPOLO, ANTIFASCISTI DAL 1921.

Nell’estate del 1921 nacquero gli Arditi del Popolo, reduci della prima guerra mondiale che, staccatisi dall’associazione nazionale Arditi d’Italia, erano voluti confluire in un’organizzazione nata per contrastare lo squadrismo fascista e guidata dal simpatizzante anarchico Argo Secondari. Gli Arditi del Popolo
raccoglievano anarchici, comunisti, sindacalisti e chiunque volesse opporsi alla violenza fascista spesso foraggiata e coadiuvata dai reali gendarmi. Ricordando chi si oppose al fascismo nascente non si guarda solo indietro nella nostra storia,
ma si possono trovare le similitudini con la recente situazione italiana. Praticando l’antifascismo nato con gli Arditi si contrasta il nascente neofascismo, che nulla ha da invidiare al movimento da cui prende ideologie e simboli, né per intolleranza, né per crudeltà. Oggi come ieri, chi ha a cuore la giustizia sociale, è antifascista!

ore 18 – Presentazione e proiezione di “Siam del popolo gli Arditi”
documentario a cura di Motta Andrea e Rasconà Paolo.
Sinossi: “Fondati per iniziativa di Argo Secondari, ex-tenente dei reparti d’assalto durante la prima guerra mondiale, nel 1921, gli Arditi del Popolo furono la prima espressione di resistenza popolare che si oppose con ogni mezzo al neonato squadrismo mussoliniano”.

a seguire – AperiCena vegan.

ore 21.00 – Presentazione del libro “gli Arditi del Popolo” di Andrea Staid.
“Ricordare il passato può dare origine ad intuizioni pericolose e la società stabilita sembra temere i contenuti sovversivi della memoria”

ore 22.00 – Concerto con Alessio Lega (intervallato da brani tratti dal libro “Gli Arditi del Popolo” di Andrea Staid).

 
DOMENICA 14 APRILE

presso la “piastra” del Parco “il Tondo” a Lugo
ore 14.30IL LUGHE’ ANTIFA CUP.
Mini campionato di calcetto per la libertà da ogni forma di fascismo e razzismo!

A seguire presso il CCA LUGHE’
ore 19.30 – AperiCena Vegana + proiezione di BANDITE, documentario del 2009 di Alessia Proietti sull’esperienza delle donne che dal ’43 al ’45 hanno combattuto nelle formazioni partigiane.

LUNEDI’ 15 APRILE
presso il CSA LA RESISTENZA

Ore 19.30 – Proiezione dello spettacolo teatrale MAI MORTI con Bebo Storti, testo e regia di Renato Sarti.
Renato Sarti ripercorre la nostra storia recente attraverso i racconti di un uomo mai pentito, per riflettere su quanto razzismo, nazionalismo e xenofobia, siano ancora difficili da estirpare.

a seguire – AperiCena Vegan.
ore 21.30ALLA RISCOPERTA DELLE CANTATE DI LOTTA E RESISTENZA con il concerto dei Berretto Frigio.

MARTEDI’ 16 APRILE
presso la Caffetteria “Dell’Amore”, P.le Foro Boario 13, Forlì
serata a cura di EQUAL RIGHTS FORLI’

ore 19 – Aperitivo/Buffet Vegan.
ore 20OLTRE L’ANTIFASCISMO.

Come il fascismo discrimina in base ad una presunta superiorità della razza; lo specismo lo fa in base alla specie. L’antispecismo è intrinsecamente antifascista perchè lotta per la libertà di ogni essere vivente e per la fine di ogni discriminazione e sfruttamento.
Riflessioni sull’antispecismo e approfondimento in merito alle infiltrazioni di gruppi di destra nel movimento di liberazione animale. Con la partecipazione dei redattori di “Veganzetta”.

MERCOLEDI’ 17 APRILE
presso lo SPAZIO LIBERTARIO “SOLE e BALENO”

MIMETISMO CULTURALE E REVISIONISMO STORICO: COME RICONOSCERE E
SMASCHERARE I NUOVI FASCISTI.

Una serata che si pone l’obiettivo di fare luce sull’attualità politica e l’evoluzione culturale del neofascismo in Italia, a partire dalle molteplici sfumature che ne differenziano i singoli gruppi di appartenenza. Dalle modalità attraverso le quali la propaganda di movimento tenta di adescare nuove giovani leve, paventando un’attitudine rivoluzionaria ed anti-statalista, alle reali finalità di inserimento progressivo nelle meccaniche della politica istituzionale e dei suoi apparati “democratici”. Dalla capacità di mimetizzarsi, in tempi di crisi e confusione ideologica, tra una miriade di movimenti anticapitalisti, riappropriandosi
indebitamente  di simboli e valori  già da tempo affermati da fazioni di opposta identità politica, al tentativo di sdoganare vecchia propaganda da regime a masse inconsapevoli e addomesticate dai mass-media.

ore 20.00 – Cena vegan
ore 21.00 – presentazione mostra/opuscolo a tema a cura dello spazio libertario “Sole e Baleno”.
ore 21.30 – Presentazione del libro “LE NUOVE CAMICE BRUNE. Il neofascismo oggi in Italia”. ed incontro con l’autore Saverio Ferrari dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre.
“Nel neofascismo italiano è in atto un’evoluzione: sempre più marcate si stanno manifestando le tendenze ad assumere o ricercare riferimenti non più solo nel ventennio mussoliniano, ma direttamente nel nazismo”.

GIOVEDI’ 18 APRILE
presso il C.S.A. SPARTACO

ESPERIENZE DI LOTTA ANTIFASCISTA. A COLLOQUIO CON NULLO MAZZESI, PARTIGIANO.

ore 19.00 – Aperitivo e mostra di pittura (N. Mazzesi).
ore 21.00 – Incontro con Nullo Mazzesi, testimonianze dirette di Resistenza e memorie tramandate: la “Settimana Rossa”.

VENERDI’ 19 APRILE
presso il C.S. BRIGATA 36

LA RESISTENZA E’ DONNA.
La lotta partigiana ha contenuto al suo interno esperienze che nel dopoguerra proseguiranno nella lotta per l’emancipazione delle donne. Uno dei primi passi di un percorso ancora lungo da compiere contro quella forma di fascismo tutt’oggi imperante incarnato dal patriarcato, che anche la cosiddetta società antifascista ha perpetrato fino ad oggi.

ore 19.00 – AperiCena vegetariana/vegan.
ore 20.00 – racconti e testimonianze di Resistenza partigiana nell’imolese, con Filippo Servadei, autore della tesi di laurea “Donne Resistenti” e Virginia Manaresi “Gina”, partigiana attiva sin dal 1943 e poi deportata nel campo di concentramento di Bolzano.
a seguire – proiezione del documentario “La mia Bandiera” e incontro con il regista Giuliano Bugani: la lotta di Liberazione ha rappresentato per molte donne una presa di coscienza della propria condizione, un’assunzione di responsabilità e ruoli che andavano oltre la sfera domestica a cui solitamente erano relegate.

SABATO 20 APRILE

ore 15.30 – concentramento alla stazione dei treni di Forlì.

CORTEO ANTIFASCISTA ATTRAVERSO FORLÌ, CITTÀ CHE STA
RI-FACENDO DEL FASCISMO LA PROPRIA ATTRATTIVA TURISTICA.

Monumenti storici e architettura del ventennio, mostre ed esposizioni strettamente legate agli anni del regime di Mussolini, nuovi fascisti che rialzano la testa, progetti europei di riqualificazione del fascismo…
LA RESISTENZA NON E’ FINITA!

dalle 19:30 – presso il CSA CAPOLINEA

DAX. 10 ANNI SENZA TE, 10 ANNI CON TE.

A dieci anni dall’uccisione per mano squadrista del compagno Dax (Davide Cesare) ricordata con la tre giorni di mobilitazioni del 15-16-17 marzo scorso a Milano, incontro con i/le compagni/e dell’Assemblea antifascista milanese e dell’Associazione “Dax vive”.

INCONTRO/DIBATTITO A TEMA: “FASCISMO E ANTIFASCISMO OGGI”.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO “RIOT. STORIE DI ORDINARIA RESISTENZA”
(a cura di Bob Kolp – BePress, 2012)
Milano, Torino, Roma, Napoli, Palermo. Da nord a sud rigurgiti antiautoritari, antifascisti, antisistema. Parole gridate dal cuore della battaglia, tra nemici e  sangue versato. La narrazione è memoria generazionale. Riot è il racconto di una generazione contro.

PROIEZIONE DEI VIDEO “VIVA DAX LIBERO E RIBELLE”, “LA NOTTE NERA
DI MILANO” E “POLIZIA VIOLENTA. I BANDITI NON STANNO A GUARDARE”.

A seguire – AperiCena vegan e concerto dei PESTAFANGO (patchanka popolare da Ferrara) e djset antifà.

 
DOMENICA 21 APRILE
a cura di EQUAL RIGHTS FORLI’

SUL SENTIERO DELLA LIBERTA’ – Biserno / San Paolo in Alpe.

ore 10 – TESTIMONIANZE E RACCONTI PARTIGIANI. Presso il “Parco 8° Brigata Garibaldi”, Biserno – Santa Sofia – Forlì.

ore 13 – CAMMINATA ATTRAVERSO LUOGHI E RICORDI DELLA RESISTENZA ROMAGNOLA AL NAZIFASCISMO. Pranzo al sacco.

(in caso di pioggia l’iniziativa di questa giornata sarà annullata – per info: 3334278090)

Iniziativa a cura della rete “ROMAGNA MIA” collaborazione informale tra varie realtà
da anni attive sul territorio come punto di riferimento per una critica radicale al mondo odierno.
 
COLL. POL. NUOVE RESISTENZE
nuove.resistenze@libero.it

CSA GROTTA ROSSA
via della Lontra 40, Rimini
www.grottarossa-rimini.it

CCA LUGHE’
via delle industrie 23/2 Lugo
www.myspace.com/franfresca

CSA LA RESISTENZA
via della Resistenza 32, Ferrara
www.laresistenza34.wordpress.com
www.laboratoriosanchopanza.noblogs.org

EQUAL RIGHTS FORLI’
equalrights@inventati.org

SPAZIO LIBERTARIO “SOLE e BALENO”
subb. Valzania 27, Cesena (FC)
spazio.solebaleno@bruttocarattere.org
www.spazio-solebaleno.noblogs.org

C.S.A. SPARTACO
via Chiavica Romea 88, Ravenna
info@spartaco.org

C.S. BRIGATA 36
via Riccione 4, Imola
spaziosocialeimola@libero.it

CSA CAPOLINEA
via Volta 9, Faenza
www.csacapolinea.noblogs.org “

9 Febbraio: corteo a Teramo per i condannati del 15 Ottobre.

Fonte: Morire Contro.

“In seguito alle pesantissime condanne a 6 anni di reclusione e 60.000 € di risarcimento inflitte, lo scorso 7 Gennaio, ai 6 ragazzi accusati di essere coinvolti negli scontri avvenuti nella capitale il 15-10-11, Azione Antifascista Teramo chiama all’appello tutti i gruppi, i movimenti e i singoli individui che si riconoscono nelle lotte e che vogliono dimostrare la loro solidarietà e vicinanza con i fatti, oltre che con le parole. Sabato 9 Febbraio 2013 si terrà a Teramo un corteo nazionale le cui finalità saranno:1_Esprimere la massima solidarietà a tutti i condannati, gli arrestati e gli inquisiti per i fatti del 15 Ottobre 2011; 2_Rispondere in maniera forte ed unitaria alla repressione che ogni giorno colpisce chi ha la forza e il coraggio di non abbassare la testa e si ribella allo Stato di cose attuale; 3_Lanciare la battaglia contro il codice Rocco ed in particolare contro il reato di devastazione e saccheggio e tutte quelli leggi in forza delle quali ai singoli questori viene garantito il potere di limitare, in maniera del tutto discrezionale e priva di controllo, la libertà individuale attraverso l’emissione di fogli di via, avvisi orali e misure di prevenzione in generale. Chiediamo a tutte le realtà e a tutti i singoli che intendano rispondere alla nostra chiamata di organizzarsi sin da oggi per raggiungere e far raggiungere Teramo nella giornata di Sabato 9 Febbraio 2013, e di farsi carico di diffondere, ognuno nei rispettivi territori, questo nostro appello attraverso qualsivoglia mezzo. Chiunque voglia dare la propria adesione formale alla manifestazione, sottoscrivere l’appello, fornire contributi ed essere aggiornato su tutto ciò che riguarderà il corteo può inviare una mail all’indirizzo:teramo9febbraio2013 @gmail.com

Intervista agli anarchici greci dell’AK sulla situazione nel loro Paese.

Intervista di Sean Matthews del movimento irlandese Workers Solidarity Movement ad anarchici greci del Movimento Anti-autoritario (AK), pubblicata in italiano sul sito Anarkismo lo scorso 22 Gennaio.

 

” Intervista ad anarchici greci sulla situazione in Grecia

 

Lo scorso weekend in una delle più ampie dimostrazioni di forza dell’ultimo decennio, migliaia di anarchici hanno manifestato contro lo sgombero violento degli squats di Villa Amalias, di Skaramagka e di Patision Streets ad Atene ed anche contro il clima molto pesante di repressione che la polizia e lo Stato hanno sviluppato nel paese degli ultimi mesi. Qui sotto l’intervista con uno dei più numerosi gruppi anarchici greci – il Movimento Anti-Autoritario (AK) sull’attuale fase politica e sociale in Grecia, sulla minaccia rappresentata dall’estrema destra e naturalmente sull’intervento del movimento anarchico.

Potete darci qualche elemento di contesto sulla crisi in corso, sul programma di austerità in Grecia e sui suoi effetti sulla classe lavoratrice?

La crisi attuale ha colpito la società greca in profondità. La disoccupazione e la povertà sono aumentate enormemente. Ci sono famiglie senza cibo o senza elettricità. Ogni giorno che passa ci sono persone che perdono il loro lavoro. Un sacco di persone se ne vanno all’estero per cercare lavoro. E noi pensiamo che questo sia solo l’inizio. Siamo di fronte davvero ad un altro esperimento della “dottrina dello shock”.

L’anarchismo ha forti radici in molte zone del mondo. Quando si è sviluppato in Grecia e quali sono adesso i suoi punti di forza e di debolezza?

Gli anarchici sono presenti in Grecia dal 1900. Tuttavia, la grande crescita del movimento anarchico greco si è avuta negli anni ’80. Ci sono tanti punti di forza e di debolezza. Possiamo menzionare la partecipazione e la solidarietà alle lotte sociali dei lavoratori, degli immigrati o dei detenuti, la forza dei giovani, la lotta contro la repressione e contro il capitalismo. Bisogna fare una menzione speciale della lotta e degli scontri contro i tagli e le misure di austerità del FMI.

Che cos’è il Movimento Anti-Autoritario (AK), a quale tipo di attività e di lotte partecipa in termini di campagne sindacali e sul territorio?

AK è una rete di assemblee in alcune città del paese. Partecipiamo ad una varietà di lotte. Al momento la nostra campagna principale è quella a supporto dei lavoratori della fabbrica “VioMe”, che sono in procinto di prendersi la fabbrica per lavorarci in modo auto-organizzato, poi c’è la lotta in solidarietà con gli abitanti di Halkidiki, Kilkis e Tracia, contro le miniere d’oro che verranno aperte in queste regioni (un investimento veloce e diretto che sarebbe una catastrofe per loro) ed in genere il sostegno alle lotte locali contro la scelte catastrofiche e sfruttatrici dello Stato e del capitale. In Tessalonica facciamo parte anche di 2 centri sociali (“Micropolis” e “Scholeio”), in cui al momento stiamo cercando di creare nuove forme auto-organizzate e strutture di solidarietà economica e sociale per rispondere alla crisi e per lavorare verso la proposta di un diverso stile di vita, in una società diversa. Come vedi, la situazione oggi è critica in Grecia e ci sono fondamentalmente 2 strade da scegliere: l’abbruttimento di massa o la creatività. In questo processo noi collaboriamo con un sacco di persone e di gruppi in Tessalonica ed in tutta la Grecia, che lavorano a progetti simili ai nostri. Infine, ma non ultimo, il nostro impegno nella lotta antifascista che costituisce un fattore cruciale dato che il partito neo-nazista in Grecia continua a crescere….

Quanti anarchici sono detenuti nelle carceri greche?

Ce ne sono più di 20. Per lo più sono accusati di lotta armata.

Molta stampa estera come il giornale “The Guardian” ha posto l’enfasi sulla preoccupante crescita del partito di estrema destra Alba Dorata, facendo confronti con la Repubblica di Weimar dei primi anni ’30.

Chi sono questi e cosa fanno gli anarchici e gli anti-fascisti per combattere la loro influenza?

C’è una crescita dei neo-nazisti e non solo del partito di estrema destra Alba Dorata. Non solamente la crisi, ma anche lo Stato hanno procurato questa crescita. Alba Dorata è sempre stato uno strumento nelle mani dello Stato, laddove la polizia non poteva intervenire. Lo Stato ha agito in modo più nazista degli stessi nazisti. La creazione di centri di detenzione per rifugiati, le percosse contro i manifestanti, contro i rifugiati, le recenti torture di anti-fascisti nei commissariati di polizia, la ben nota fratellanza tra la polizia ed Alba Dorata (il 50% della polizia ha votato per loro)… Tutto ciò sta portando ad una crescita dei nazisti.

Con lo sviluppo di Alba Dorata, c’è stato anche uno sviluppo del movimento anti-fascista. A parte l’informare la società sul ruolo di Alba Dorata e sui suoi rapporti con la polizia, c’è anche una lotta per tenerli lontano dalle strade e per minimizzare la loro presenza nella società. Finora, sembra che siamo in grado di farlo, nonostante l’appoggio che loro ricevono dallo Stato.

Qual è la vostra visione sulla crescita del partito di estrema sinistra Syriza? E’ stato votato dal molti anarchici nelle ultime elezioni?

Prima di tutto, Syriza non è per niente un partito radicale. Ricordiamo il benvenuto datogli dopo le ultime elezioni. “Diamo a Syriza il benvenuto nell’inferno autoritario”. Syriza ha ottenuto questo risultato grazie al movimento di Piazza Syntagma, ma non è il movimento. E’ un partito di sinistra che lotta per il governo. Non sappiamo quanti anarchici abbiano votato per Syriza. Possiamo dire che la nostra assemblea – in Tessalonica – non ha votato affatto.

Nonostante più di una dozzina di scioperi generali, l’attuale governo di Nuova Democrazia continua ad imporre feroci misure di austerità su ordine del FMI e della UE. Quale pensate sarà il prossimo passo e quale ruolo dovrebbero svolgere gli anarchici in queste lotte?

Non è facile prevedere la prossima mossa. Una cosa abbiamo capito, dopo aver lottato per 3 anni contro un regime deliberatamente repressivo, e cioè che i modi “tradizionali” di lottare contro le loro politiche non sono efficaci in questa situazione. Per cui oggi, stiamo cercando di creare nuovi legami con diverse parti della società che possano aiutarci a resistere ed a costruire qualcosa di nuovo. Cerchiamo di dimostrare alla società che c’è un’alternativa senza lo Stato e senza il capitalismo. E’ una strada dura ed in salita, lo sappiamo, ma non lotteremmo per questo se non pensassimo che può essere possibile. Noi non parliamo a nome di tutti gli anarchici, ma solo delle nostre scelte e della nostra strategia come AK.

Quale ruolo possono avere gli anarchici degli altri paesi per aiutare il movimento greco?

La solidarietà è la cosa più importante in questo momento. La solidarietà aiuta le persone a lottare e dà coraggio. E’ vitale anche fare pressione sulle autorità. Dà speranza vedere che ci sono compagni e persone fuori della Grecia che ci sono vicini e che seguono ciò che accade qui. Così non ci sentiamo soli in questo attacco da parte dello Stato e del capitale. Inoltre noi siamo sempre disponibili ad incontri ed a collaborazioni con gruppi e collettivi europei ed in particolare dei paesi PIIGS per condividere riflessioni, esperienze e forme di lotta. Non dovremmo essere soli in questo momento. Voi non dovreste essere soli. Dobbiamo stare insieme. Per queste ragioni lo scorso anno abbiamo partecipato alla rete anticapitalista europea M31 (http://march31.net/).
Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali.

Altri links:

Occupied London – aggiornamenti ed analisi dalle strade della Grecia (in lingua inglese)
Greece’s uncertain future – un breve documentario “

Sull’attuale lotta per la difesa degli spazi occupati in Grecia.

villa

Villa Amalias, con i suoi 23 anni di storia il più longevo spazio occupato e autogestito di Atene, è finito recentemente nel mirino della repressione governativa per mano della quale ha subìto uno sgombero il 20 Dicembre del 2012. La scusa per scatenare la repressione nei confronti di una realtà anticapitalista, antiautoritaria e autogestita nel cuore di Atene è stata una retata antidroga, durante la quale la polizia sperava inoltre di trovare un vero e proprio arsenale di armi. Nonostante la delusione degli sbirri dopo la perquisizione dei locali, che ha fruttato solo il ritrovo di bottiglie di birra vuote e poco combustibile usato per il riscaldamento, il tutto prontamente trasformato dagli avvoltoi della stampa asservita in materiale per fabbricare molotov, sono stati arrestati otto occupanti presenti durante l’azione di sgombero (rilasciati poi cinque giorni dopo). La reazione dei/lle solidali non si è fatta attendere: numerose manifestazioni hanno avuto luogo nei giorni successivi in tutta la Grecia, inoltre ci sono state azioni dimostrative di solidarietà anche all’estero. Come se non bastasse l’azione repressiva del governo, il 22 Dicembre i neonazisti di Alba Dorata danno fuoco al centro sociale Xanadu nella cittá di Xanthi provocando ingenti danni materiali e mettendo in pericolo la vita degli/lle occupanti- il centro sociale viene attualmente ristrutturato. A seguito di una telefonata anonima che denuncia il commercio di “articoli illegali”, il 28 Dicembre le cosiddette forze dell’ordine operano arresti in un mercato di fronte alla facoltá di economia dell’ Universitá di Atene, occupano la facoltà e irrompono in alcuni locali autogestiti al suo interno, sequestrando tra l’altro il locale della radio anarchica „radio98fm“ che trasmetteva da lì da circa 10 anni.

Di fronte a queste aggressioni il movimento anarchico e chi con esso solidarizza non restano a guardare. Si susseguono le manifestazioni e le azioni dirette, tra cui il danneggiamento di alcune sedi dei partiti di governo PASOK e Nea Dimokratia e l’incendio di un tribunale ad Atene, fino ad arrivare alla rioccupazione di Villa Amalias la mattina del 9 Gennaio da parte di un centinaio di persone. La polizia reagisce con l’uso di lacrimogeni e l’arresto di 92 persone, mentre alcuni solidali nelle stesse ore occupano la sede centrale del partito di governo Dimar, subendo di conseguenza denunce e fermi. Nello stesso giorno viene sgomberato dalla polizia anche il centro sociale Skaramangá, attivo dal 2009, e sette persone presenti al suo interno vengono arrestate. Ancora una volta le azioni di solidarietà non si fanno attendere e, oltre ai cortei (il più numeroso dei quali, forte di 10mila partecipanti, si è svolto nella capitale greca il 12 Gennaio) ed agli attacchi simbolici contro i simboli del potere, si risponde con nuove occupazioni di sedi radio a Xanthi, Salonicco e Atene e con l’occupazione della facoltà di Economia ad Atene e di una sede del partito governativo Nea Dimokratia a Candia. E la lotta continua…

Uno dei comunicati tra i tanti diffusi a seguito dello sgombero di Villa Amalias e degli eventi successivi contiene a mio parere un’analisi semplice e al tempo stesso chiara sull’azione dello Stato, sulla sua vera natura. Parole pienamente condivisibili scritte da persone che di fronte alle manovre repressive degli apparati di potere non hanno la minima intenzione di arrendersi, compagni e compagne ai/lle quali va tutta la mia più sincera solidarietà.

“Atene: nuovo comunicato da Villa Amalias”, su Informa-Azione.

Timur Kacharava, sette anni fa.

Timur Kacharava era il chitarrista della band hardcore russa Sandinista!, anarchico e di conseguenza antifascista, impegnato in numerose attivitá politiche nella sua comunitá. Era proprio da un’azione del gruppo Food Not Bombs di San Pietroburgo, cittá nella quale viveva e studiava alla facoltá di filosofia, che Timur stava tornando la sera del 13 Novembre 2005, quando venne aggredito ed accoltellato insieme al suo amico e bassista della band da un gruppo di circa 12 neonazisti. Il bassista, Maksim Zgibaj, sopravviverà all’assalto nonostante diverse ferite gravi, Timur no. Timur, vent’anni, morirá sul luogo dell’aggressione. Il fatto che sette degli aggressori siano stati in seguito processati e condannati (uno solo, ritenuto materialmente responsabile dell’omicidio, a 12 anni di carcere, gli altri a pene lievi per complicitá) non è particolarmente consolante, poichè nulla riporterà in vita un compagno ucciso e perchè le condanne dei tribunali di uno Stato, quello russo, che fa scudo ai neonazisti e li usa in modo ipocrita e strumentale per mantenere un apparato autoritario e per fomentare le solite guerre tra poveri, sono solo un modo per tranquillizzare l’opinione pubblica di fronte ad un fenomeno che non si vuole combattere alla radice. La verità è che, al contrario di quanto stabilito dal processo, quella nella quale morì Timur Kacharava fu un’aggressione pianificata nel tempo e meticolosamente organizzata da parte di personaggi i cui camerat(t)i sfilano ancora oggi per le strade russe protetti dalla polizia e aggrediscono ogni anno centinaia di immigrati, antifascisti, avvocati, giornalisti che indagano sull’estremismo di destra, omosessuali e attivisti per i diritti umani, spesso con esito mortale. La verità, nuda e cruda, è che tutto questo non si esaurirà spontaneamente, si deve fare qualcosa per fermarlo. E, come diceva Timur, “Chi se non noi, quando se non ora?”.

La band Sandinista! si è sciolta a seguito dell’omicidio di Timur, dopo aver pubblicato un solo album.