“Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di 50 piani…”

L’Odio (La Haine) è un film francese del 1995 scritto, sceneggiato e diretto da Mathieu Kassovitz. Ambientato sullo sfondo degli scontri avvenuti nelle banlieue di Parigi a seguito del ferimento di un ragazzo fermato dalla polizia (un fatto realmente avvenuto), “L’Odio” racconta una giornata tipo di tre amici alle prese con la precaria vita nel ghetto parigino, una giornata però diversa dalle altre dal momento in cui il loro amico ferito dalla polizia lotta tra la vita e la morte in ospedale e uno di loro, trovata la pistola persa da un agente la notte prima durante gli scontri, giura vendetta nel caso in cui il ragazzo ferito dovesse morire…

I punti forti del film, pensavo mentre lo guardavo, sono sicuramente la caratterizzazione dei personaggi, il realismo abbastanza riuscito della vita quotidiana nel contesto sociale di un quartiere-ghetto e l’ironia che traspare da alcuni dialoghi e scene a volte grottesche nonostante l’atmosfera diciamo pesante della storia di per sè, profondamente drammatica. Non capivo però come molti potessero definire “L’Odio” un capolavoro, almeno finchè non ho visto gli ultimi 10 minuti circa del film: é la caduta, quella della quale si accennava fin dall’inizio, quella che per alcuni é giá avvenuta e che aspetta altri dietro l’angolo, quella che aspetta la nostra società malata che crea situazioni esplosive e poi non é in grado di dare altre risposte se non quelle che possono solo peggiorare la situazione, in un crescendo di problemi evitabili ma non evitati e risolvibili ma mai risolti, semmai acuiti. Sì, un capolavoro, questo film, la nitida foto di una catastrofe reale.

http://www.youtube.com/watch?v=vA5JyLHM6iI

 

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