Libertà di satira (c’è poco da ridere).

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La vignetta che vedete qui sopra venne pubblicata nel Luglio del 2013 sull’ormai famosa (prima di due giorni fa molti di voi non l’avevano mai sentita nominare, ammettetelo) rivista satirica francese Charlie Hebdo. Il testo recita pressapoco “Massacro in Egitto. Il Corano è una merda: non ferma le pallottole”. Sarebbe un bell’omaggio alla libertà di satira se qualcuno ora titolasse “Massacro a Parigi. Charles Hebdo è una merda: non ferma le pallottole” con una caricatura di uno dei giornalisti morti crivellati di pallottole che tiene in mano una copia della rivista.*

Cattiveria? Ma la satira È cattiva. E deve invitare a riflettere, sempre. Non ci sono santi, profeti o divinità che meritino di essere risparmiati, né presidenti o ministri o personaggi pubblici o stati o sentimenti condivisi. Non vale se prima si tappa la bocca alla satira dei Guzzanti o di Luttazzi (sui quali posso avere parecchie riserve in quanto a opinioni personali e messaggi politici riportati nei loro spettacoli) e poi si solidarizza coi morti parigini. Non vale se ci si offende se qualcuno ironizza sulla sua sacra patria o religione cristiana o su altre futilità e poi ci si lancia in tirate da ubriachi al bar dello sport su quanto sia brutta e cattiva la cultura dalla quale proviene un fenomeno come quello del fondamentalismo islamico. Non vale se prima si censura e si querela e poi si piange come coccodrilli. E non vale nemmeno se ci si ricorda della libertà di espressione solo quando ad essere ammazzati sono giornalisti occidentali che scrivono su un giornale occidentale che sostiene in sostanza posizioni occidentali. Ma tutto questo avviene puntualmente e non ci vuole molto per immaginare cosa ancora avverrà: i soliti utili idioti dediti alla causa del fondamentalismo religioso stavolta hanno fatto un bel regalo al Front National e ai suoi omologhi un pò ovunque, mentre hanno condannato i musulmani di Francia e d’Europa a doversi confrontare con una nuova prevedibile ondata di ostilità e generalizzazione di stampo razzista che magari stavolta troverà nuovi adepti anche a “sinistra”, nel nome di libertà di espressione e laicità. Bel paradosso, c’è poco da ridere.

*Non è un’idea mia: ho ripreso una considerazione fatta da José Antonio Gutiérrez in un articolo pubblicato in lingua spagnola su Anarkismo, estrapolata però dal contesto originale.

2 thoughts on “Libertà di satira (c’è poco da ridere).

  1. Interessante notare la differenza di opinioni espresse in campo anarchico sulla strage nella redazione parigina della rivista satirica. Tra gli articoli che ho letto finora (una dozzina, in italiano, spagnolo e inglese, espressione di gruppi o individualità anarchiche o comunque vicini/e all’area libertaria) il comun denominatore è la solidarietà per le vittime e la condanna del massacro, così come la condanna di ogni fondamentalismo religioso e la preoccupazione per le possibili strumentalizzazioni xenofobe. Per il resto ognuno ha la sua opinione o chiave di lettura degli eventi. Di seguito una breve selezione di articoli e opinioni: che ognuno/a legga, competenze linguistiche permettendo, e si faccia un’opinione- o anche due:
    http://www.alasbarricadas.org/noticias/node/33515
    http://www.alasbarricadas.org/noticias/node/33517
    http://www.anarkismo.net/article/27767
    http://libcom.org/blog/charlie-hebdo-09012015
    http://ekbloggethi.blogspot.de/2015/01/charlie-e-il-club-trasversale-degli.html
    http://marginaliavincenzaperilli.blogspot.de/2015/01/je-ne-suis-pas-charlie-i-am-not-charlie.html
    http://www.umanitanova.org/2015/01/09/ne-dio-ne-stato/

  2. Io l’ho interpretata come tutt’altro che “islamofoba” nel senso di anti islamica toutcourt, questa vignetta, quando la vidi a gennaio, piuttosto una satira sul fatto che nemmeno essere musulmano non ti salva dalla violenza degli integralisti infatti molti di loro ammazzano altri musulmani di altre fazioni oppure minacciano i laici, spesso si tratta di fazioni entrambe comunque integraliste, con diverse eccezioni tra cui i curdi. Quindi io lo vedrei come un invogliare più musulmani possibile a prendere posizione, perchè a nascondersi dietro la religione ci perdono soltanto.

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