L’eterno conflitto.

Adbusting "playdate Iran"

Si stanno preparando ad una nuova guerra. Ci stanno preparando ad una nuova guerra. Le armi come sempre ci sono, le strategie militari pure, manca solo il consenso. O Forse c’é giá. L’ Iran é ormai il chiodo fisso delle diverse amministrazioni USA susseguitesi dal 1979 ad oggi: l’Iraq e l’Afghanistan sono giá sul piatto, manca solo l’altro Paese strategico sfuggito al controllo occidentale con la caduta dello sciá. Ed ecco che i massmedia utili ai progetti di regime ripropongono il solito vecchio gioco della creazione di un nemico, giunto al culmine con la patetica e menzognera campagna per la difesa della vita di Sakineh, presentata al pubblico come un’adultera che rischiava la lapidazione in uno Stato in cui regna la barbarie, in realtá condannata per l’omicidio del marito e fatta martire in occidente per gli squallidi obiettivi di uno Stato, gli USA, nel quale nel silenzio piú assordante dei media veniva giustiziata un’altra donna, Teresa Lewis, ritardata mentale accusata di aver ucciso il marito. Due donne, due condanne a morte, due Stati: la differenza sta nel fatto che noi ci troviamo nella sfera di influenza di uno di questi due Stati, che vuole farci apparire la propria barbarie come giustificabile mentre usa la barbarie altrui come strumento per preparare psicologicamente le masse occidentali ad un nuovo conflitto militare. Si manipolano i fatti a proprio piacimento o si inventano di sana pianta storie inverosimili, come quella, simile ad una trama da film hollywoodiano, che ci racconta di narcotrafficanti nordamericani che avrebbero acquistato armi dall’Iran, mentre l’opinione pubblica farebbe bene a ricordare una storia vera di armi vendute dagli USA all’Iran per finanziare bande di massacratori di civili nicaraguegni: il cosidetto Irangate. Ma che importa in fondo dei diritti umani quando questi vengono violati dagli USA o dai suoi alleati? I libici meritano di venire “aiutati” con un’intervento militare ai danni di quello che fino al giorno prima era un prezioso alleato, in Barhein le truppe saudite possono impunemente far strage di civili disarmati senza che nessuna potenza occidentale muova un dito: d’altra parte non si possono perdere i vantaggiosi contratti di multinazionali petrolifere quali la British Petroleum per la trivellazione al largo delle coste libiche, cosí come non si puó permettere che gli abitanti di un Paese strategico e saldamente nelle mani degli alleati degli USA come il Barhein insorgano per un qualsiasi motivo, fosse pure per chiedere il rispetto di quei diritti umani che servono ancora una volta da paravento per preparare l’opinione pubblica occidentale ad una nuova guerra, e cioé alla forma suprema di violazione di qualsiasi diritto umano.

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